Se n’è andata in pace, così hanno riportato i bollettini degli ultimi minuti. Dopo aver “lavorato da regina” fino a due giorni prima. Per quanto l’evento fosse atteso, lascia un grande vuoto. Elisabetta II è stata la sovrana per due secoli, per sette generazioni, per nove premier. L’unica regina come nelle fiabe, ma vera. Eppure a detta di chi la conosceva colpiva la sua normalità. Quella capacità di mettere a proprio agio le persone e interloquire sullo stesso piano. Dal presidente degli Stati Uniti a una Marilyn in pieno splendore, dal bambino con i fiori ai quattro ragazzi di Liverpool da lei designati baronetti.
Rigorosa nel rispetto delle tradizioni e contemporaneamente pop, ha detto qualcuno. Come nell’exploit per il Giubileo di platino con lo 007 Daniel Craig. O con Barbour e foulard annodato in testa nel parco con gli amati corgi per visitare i suoi cavalli, come un’anziana country lady. Regina-icona con tailleur e cappottini, dai colori improbabili su chiunque altra, elegantissimi su di lei. Mai fuori posto gli occhiali da sole che usava spesso nei cortei: colorati, grandi, perfino vistosi. Più sobri e metallici quelli da vista (nella foto, tratta da agi.it) con cui è stata fotografata, anche seduta sul trono con corona in testa.
Sembra però che preferisse non indossarli, ma con un tocco di vanità femminile li avesse sempre, insieme al rossetto, nelle sue borsette anni Cinquanta, realizzate per lei da un pellettiere di Londra. Solo all’ultimo si era adeguata. Come racconta quell’ultima foto con la nuova premier Liz Truss, e lei in kilt, cardigan, mocassini con fibbia, bastone e, appunto, occhiali.