Si può essere critici, ma è difficile restare indifferenti o non sentirsi coinvolti in una mostra come “Dal cuore alle mani”, il racconto del lavoro e dell’arte di Dolce&Gabbana, da aprile a Palazzo Reale di Milano, che chiuderà il 31 luglio. Quello che si prova appena si entra, e si continua a provare nelle dieci sale, è quasi la stessa forte impressione che si ha con la visione di un kolossal cinematografico. Sorpresa, stupore, la sensazione di trovarsi in un mondo fantastico. Certo, dopo potrebbe non “seguire dibattito”. Ogni sala svela una contaminazione della moda della maison. Dall’arte, tra cui la prima sala con i quadri dell’artista Anh Duong, al cinema con Il Gattopardo. Dall’architettura (rievocazione di Palazzo Farnese e dei suoi dipinti) alle tradizioni siciliane con i coloratissimi disegni dei mitici carretti, che ricoprono la sala dal pavimento al soffitto, oggetti e abiti compresi. Dal mondo dell’Opera con tutti i suoi capolavori, sotto forma di abito, al grande salone dove sono ricostruiti sartorie e laboratori artigianali. Fino alla sala dei cristalli e a quella del bianco totale, dove l’abito è unico e indiscusso protagonista. C’è veramente tutto, accompagnato da musiche in sintonia.
Ovviamente in questo “fantastico mondo in dieci sale” non potevano mancare gli occhiali. Da quelli ritratti, indossati o still life, nella “pinacoteca” di Anh Duong a quelli abbinati a collane stile carretto siciliano. A completare, fuori dalla mostra, tra i vari gioielli esposti una serie di vetrine dedicate all’accostamento tra occhiali e scarpe (nelle foto). Sempre oltre le righe e all’insegna del più spinto neo-barocco, gli occhiali Carnevale di Venezia con la scarpa gondola, quelli a piccolo punto con sandalo in velluto. E poi ancora il tutto oro, le pietre preziose, il floreale.