Convegno Assottica: identikit del contattologo di ieri, oggi e domani

Se Stefano Romandini, presidente dell’associazione confindustriale delle lenti a contatto disposable, in apertura dei lavori del tredicesimo appuntamento con l’evento biennale, da lui battezzato come «un’edizione davvero internazionale», ha dichiarato che «il futuro è qui», dal canto suo Fabrizio Zeri (nella foto), illustrando i risultati dell’ultima indagine svolta, ha ricordato che in sei anni la figura dell’applicatore non è sostanzialmente cambiata agli occhi del portatore

Grande fiducia, poche barriere e molte aspettative verso il contattologo: è quanto si desumeva dalla ricerca condotta da Assottica Gruppo Contattologia all’inizio di questo decennio e presentata nell’edizione del 2013 del Convegno. In sei anni come è mutato il suo ruolo? «Di fatto il risultato non è cambiato», ha sintetizzato Zeri, dopo aver presentato domenica scorsa in plenaria i risultati dell’ultima indagine Assottica, che ha coinvolto mille ametropi già portatori di lenti a contatto e 461 professionisti italiani. Quello che cambia è talvolta la percezione, di fronte alle stesse domande, da parte dell’ametrope rispetto a quella dell’applicatore. E, naturalmente, il crescente utilizzo del web anche per quanto concerne le questioni legate al porto di lac: su Google oggi girano milioni di informazioni sulle lenti a contatto e migliaia di video o tutorial su come applicarle, senza dimenticare le richieste più assurde al riguardo. «Eppure, nonostante questa grande diffusione di informazioni e la facilità di acquisto online, internet non ha sostituito la figura del contattologo», ha spiegato Zeri. Si corre tuttavia il rischio che questo possa verificarsi in un futuro più o meno prossimo? «Dalle risposte degli intervistati emerge che il contattologo mantiene la propria centralità - ha sottolineato ancora Zeri - È peraltro importante che si ricordi di come lo vede il portatore: un driver fondamentale della visione, del quale riconosce l’importanza non soltanto in fase di applicazione, ma anche nell’assistenza successiva».
A.M.

Lenti a contatto