Contraffazione occhiali: fino a sette anni per una banda di cinesi

I fatti risalgono al 2013, ma è dei giorni scorsi la sentenza di condanna del Tribunale di Roma, città in cui agivano i malviventi

A dare la notizia è Anfao, che nella vicenda giudiziaria si è costituita parte civile e ora esprime grande soddisfazione per il risultato conseguito a tutela dei diritti di proprietà intellettuale dei suoi associati. «Accurate indagini della Guardia di Finanza di Roma avevano permesso il sequestro di migliaia di occhiali contraffatti detenuti in abitazioni e magazzini nella disponibilità dei condannati: da qui le accuse di contraffazione di marchi e ricettazione – si legge in un comunicato dell’associazione che rappresenta le imprese italiane di montature e lenti oftalmiche – Le condanne, fino a sette anni di reclusione, sono state inflitte a una compagine criminale di nazionalità cinese dedita alla contraffazione di noti marchi della moda e del lusso». I componenti del gruppo erano quattro e le pene in primo grado vanno da un minimo di 3 anni e 9 mesi a un massimo di 7 anni e 4 mesi. Anfao, che da sempre si costituisce parte civile in procedimenti di questo tipo, ha visto per la prima volta riconosciuto il proprio diritto all’indennizzo. Oltre al risarcimento del danno da liquidarsi in sede civile, infatti, gli imputati sono stati condannati a versare anche una cospicua somma a titolo di provvisionale ad Anfao, rappresentata dall’avvocato Daniela Mainini del Foro di Milano. Il Tribunale ha, inoltre, ordinato la confisca e distruzione dei prodotti contraffatti, la pubblicazione della sentenza sul sito del Ministero di Grazia e Giustizia e l’interdizione di tutti gli imputati dai pubblici uffici per la durata di 5 anni. «Sette anni di reclusione e una provvisionale per Anfao quantificata in 20 mila euro dimostrano la crescente sensibilità della magistratura italiana verso il fenomeno della contraffazione e premiano il fondamentale ruolo dell’associazione come soggetto avente diritto al risarcimento del danno», commenta nella nota il presidente di Anfao, Giovanni Vitaloni (nella foto). Gli fa eco Mainini, la quale sempre nel comunicato ricorda che una pena esemplare in materia di lotta alla contraffazione «è di fondamentale importanza a fronte di un reato spesso sottostimato, ma estremamente pericoloso in quanto collegato con la criminalità organizzata».

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