Christo, l’artista che impacchettò il mondo per cambiarne l’immagine

Scomparso di recente, esponente della land art e divenuto celebre per aver ricoperto di tessuto monumenti, palazzi, ponti, fiumi e montagne, ha contribuito con la sua passerella The Floating Piers a far conoscere a livello internazionale il Lago d'Iseo: la sua installazione del 2016 aveva mobilitato anche i centri ottici di Sarnico e dintorni che, organizzando iniziative speciali e distribuendo informazioni e brochure, si erano attivati per cogliere l’opportunità rappresentata dal grande evento

The Floating Piers sul lago d’Iseo, nel 2016, in quindici giorni ha registrato un milione e mezzo di visitatori e già due giorni dopo l’inaugurazione del 18 giugno i visitatori erano oltre centomila. Un record per un lago che non ha mai avuto molto turismo internazionale. E, come aveva assicurato l’artista, nel giro di tre mesi di quei 220 mila cubi di polietilene e 100 mila metri quadri di tessuto non è rimasta traccia, nel pieno rispetto del territorio.
Christo Vladimorov Javacheff nato in Bulgaria, apolide poi naturalizzato americano, dopo i primi dipinti astratti e qualche ritratto per mantenersi, si dedica agli impacchettamenti di piccoli oggetti e mobili. Quindi, in perfetto sodalizio con la moglie Jeanne-Claude (nella foto, a sinistra, con l'artista), scomparsa nel 2009 e divenuta artista per amor suo, trasforma l’impacchettamento in una forma di land art. Il loro obiettivo è cambiare, solo per il tempo di un’installazione, l’immagine del mondo. Ed ecco che, scontrandosi con autorità e critici e in perenne ricerca di permessi, incominciano ad avvolgere di tessuto monumenti, palazzi, ponti, fiumi, montagne. Dalla Porta Pinciana di Roma a una valle delle Montagne Rocciose, dal Reichstag di Berlino al Pont Neuf di Parigi, alla copertura di un torrente in Colorado. Il packaging rappresenta il superamento dell’idea di un lavoro che si conclude con un “oggetto icona”. Il monumento, piuttosto che il dettaglio di un paesaggio, si confermano opera d’arte anche quando non sono visibili. Quest’anno Christo avrebbe dovuto impacchettare l’arco di Trionfo a Parigi, ma il progetto era stato rinviato per la pandemia all’autunno del 2021.

Luisa Espanet

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