Anna D’Ambrosio, oculista specializzata in ipovisione e presidente di Prisma, ha spiegato che l’energia luminosa è caratterizzata da lunghezza d’onda, velocità di propagazione nel vuoto e frequenza. «L’occhio umano risulta sensibile a lunghezze d’onda tra 380 e 780 nm: sotto i 380 nm c’è l’ultravioletto e al di sopra dei 780 nm l’infrarosso», ha ricordato D’Ambrosio alla cinquantina di professionisti, tra oftalmologi, ortottisti e ottici optometristi, intervenuti all’incontro del 4 ottobre presso l’Hotel Porto Giardino di Monopoli (nella foto), moderato da Ugo Procoli, oculista presso il reparto di Oftalmologia dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Consorziale Policlinico di Bari. L’oftalmologa pugliese ha inoltre analizzato come le varie lunghezze d’onda interagiscono con le strutture oculari e come l’elaborazione delle immagini avviene già a livello retinico, dove i recettori e le diverse cellule ganglionari compiono una selezione delle radiazioni luminose a seconda di colore, movimento e orientamento spaziale.
Danilo Mazzacane ha poi specificato che il cristallino si ingiallisce con l’età, per cui si riduce la trasparenza, aumentano le aberrazioni, si ridimensiona la sensibilità al contrasto e si altera la visione dei colori. «In particolare crescono i difetti cromatici blu-giallo, con visione simile a una forma specifica di daltonismo come la tritanopia, e si manifesta minore sensibilità intorno ai 560 nm - ha detto l’oftalmologo - Inoltre si riduce il passaggio della luce blu e questo rende la retina particolarmente sensibile alla luce gialla. Lo scattering, o diffusione della luce, può peggiorare i sintomi della cataratta, come visione offuscata e abbagliamento, perché i raggi luminosi vengono deviati in modo incontrollato dal cristallino opaco. Oppure questi si manifestano come fenomeni che rendono difficile vedere in modo chiaro, ad esempio aloni intorno alle luci».
Uno dei problemi principali della visione negli anziani è proprio l’abbagliamento. «Ciò porta a una diminuzione della sensibilità al contrasto, cioè della capacità di distinguere chiaramente bianco e nero in condizioni di forte luce - ha sottolineato Mazzacane - Gli studi di Sakamoto hanno mostrato che tagliando in modo selettivo la luce gialla intorno ai 585 nm si ottiene un netto miglioramento della sensibilità al contrasto sotto abbagliamento».
Per una migliore visione in caso di cataratta iniziale, cioè con una opacità dl cristallino che non necessita di intervento chirurgico immediato, o di alterazione del senso cromatico Dai Optical propone soluzioni oftalmiche come Safer Contrast e Daltons, illustrate all’incontro pugliese dal suo consulente scientifico, Roberto Iazzolino. A queste si aggiunge la gamma Dai Sport, pensata per quanti svolgono attività sportive, all’aperto o indoor.
«Siamo un’azienda italiana totalmente made in Italy: in questo evento abbiamo voluto affrontare un tema che oggi è sempre più attuale, quello delle prestazioni visive, intese non solo come correzione del difetto visivo, ma come ottimizzazione funzionale della visione in tutte le condizioni ambientali», ha affermato Roberto De Gennaro, amministratore delegato di Dai Optical, che per il secondo anno consecutivo ha promosso un appuntamento interdisciplinare alla vigilia del Convegno di Monopoli e con il supporto di Giancarlo Montani: dopo il focus su miopia e presbiopia nel 2024 e sulle lenti ad alte prestazioni a inizio ottobre, l’obiettivo dell’impresa oftalmica è proseguire nel 2026 con questa attività di informazione alla classe medica, anche in forma itinerante su tutto il territorio nazionale.
Angelo Magri