Camillo Rattaro, un sognatore che non si poneva limiti

L’estate si è portata via, a 82 anni, uno degli ottici italiani più conosciuti, attivo dalla metà del secolo scorso a Genova, dove aveva aperto nel 1967 il suo negozio, oggi guidato dal figlio Fabio

Camillo Rattaro (nella foto) inizia a lavorare nell’ottica a 15 anni, presso Ocularium, allora insegna di riferimento nel capoluogo ligure. Nel 1967 decide di mettersi in proprio a Pegli, località dell’hinterland occidentale della città, dove avvia il suo centro ottico insieme alla moglie Mariangela: lui si occupa della parte professionale e del laboratorio, lei di quella dedicata alle vendite. Negli anni 70, insieme al fratello Armando dà anche vita alla prima cooperativa italiana di ottica, andando a consolidare quel nucleo di professionisti che hanno fatto di Genova uno dei punti di riferimento per lo sviluppo dell’ottica e dell’optometria nel nostro paese.

«La sua era una mente fervida, capace di realizzare numerose invenzioni, tanto da aver prodotto una cinquantina di brevetti in Italia e nel mondo: ad esempio il bollitore per pulire le lenti a contatto rigide e semirigide, la stampigliatura delle lenti oftalmiche al frontifocometro o un trapano con punta basculante per forare le due lenti glasant contemporaneamente - racconta a b2eyes TODAY Andrea Baghino, manager commerciale con cinquant’anni di esperienza nel mondo oftalmico e oggi alla guida di New Optical Italia, realtà fondata dallo stesso Rattaro cinque anni fa e specializzata in occhiali da bambino e in titanio senza saldature - Anche per questa sua ultima attività ha dato vita a una serie di brevetti, tra cui l’occhiale Camillo, e tutte le montature vengono costruite sulla base dei suoi disegni».

Un gran sognatore, che pensava di avere sempre la vita davanti, che non voleva darsi limiti, ma seguire costantemente le proprie ambizioni: così lo ricorda al nostro quotidiano la figlia Sara, scrittrice tra le più affermate nel panorama nazionale. «A volte risultava disarmante stargli dietro - aggiunge - Era uno spirito giovane, un uomo moderno, tenace, che ha lottato fino all’ultimo contro una grave malattia: qualche giorno prima di morire riuscì ancora a fare un discorso motivazionale ai collaboratori dell’azienda». A differenza del fratello Fabio, Sara non ha seguito la strada paterna dell’ottica: laureata in Scienze biologiche, ha intrapreso con successo il percorso editoriale. «Papà era un femminista naturale, non faceva mai differenze tra mio fratello e me e soprattutto mi ha sempre dato la libertà di mettere in atto ciò che desideravo, a partire dalle mie scelte professionali», conclude Sara Rattaro.

A.M.

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