Outly “rinasce” con un piano strategico

L’insegna, avviata a Venezia nel 2009, oggi è presente in cinque paesi europei, con 33 punti vendita collocati in alcuni dei principali outlet: in questa delicata fase congiunturale ha deciso di puntare sulla formazione e sulla gestione del punto vendita con il progetto Start me up, ideato da Nicola Di Lernia

Serravalle, Venezia-Noventa di Piave, ma anche Madrid e Praga: sono soltanto alcune location in cui si trova Outly, che ha avviato il primo shop a Venezia oltre dieci anni fa, nella trafficata e commerciale Strada Nova che porta a Rialto. Il business model è quello dell’outlet del lusso, ossia offrire al cliente finale la più ampia scelta tra montature da vista e occhiali da sole con oltre 120 dei migliori brand con sconti sul prezzo di listino.

«Oggi Outly, che fa capo alla Veneziani, di proprietà di Guido e Stefano Fabris, quest’ultimo con un importante curriculum nell’ottica italiana e internazionale, conta oltre 120 dipendenti - si legge in una nota dell'insegna - Ha deciso, pur in un momento poco felice per il mondo dell’outlet del lusso, di dare vita a un progetto annuale di formazione del personale dedicato alle tre categorie presenti in azienda: middle management, ottici e optometristi, vendita».
Il progetto, partito a inizio gennaio, è stato commissionato a Di Lernia, in qualità di esperto del mercato dell’ottica, ed è stato intitolato Start me up (nella foto, il logo), «come auspicio di Outly a un 2021 di ripartenza, seppur con ostacoli da superare tutti insieme - conclude il comunicato - Tra gli argomenti principali la gestione dei big data, lo start up di un piano di Crm, la relazione strategica con il cliente finale, l’up e il cross selling nell’oftalmica e la psicologia di vendita con particolare attenzione alla dinamica delle tendenze moda e del valore del brand». 
(red.)

 

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