Il 30 ottobre scorso la sezione Terza Quater del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio ha dichiarato «inammissibile la domanda di annullamento», come si legge nella sentenza, in merito al ricorso presentato nel 2011 da Assogruppi Ottica, Consorzio Ottico Italiano, Federottica e Società Optometrica Italiana contro l’esclusione della categoria dal sistema formativo obbligatorio
Il ricorso era stato proposto contro il ministero della Salute, Age.Na.S.-Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali e Commissione Nazionale per la Formazione Continua, «per l'annullamento della determinazione della Commissione Nazionale per la Formazione Continua del 23 settembre 2010, con la quale vengono escluse le arti ausiliarie delle professioni sanitarie dall'obbligo di Formazione Continua; nonché in via subordinata per la condanna delle amministrazioni intimate al risarcimento del danno derivante dall'obbligo in capo agli ottici di effettuare i corsi di Formazione Continua nei precedenti anni 2002-2010».
La citata determinazione, su richiesta di parere avanzata dalla categoria degli odontotecnici, nel settembre 2010 evidenziò che “destinatari dell’obbligo di aggiornamento nel sistema di formazione continua in medicina sono i professionisti sanitari; conseguentemente, le arti ausiliarie delle professioni sanitarie, categoria in cui rientrano gli odontotecnici, non sono soggette all’obbligo di formazione continua”, determinando quindi di fatto «anche l’esclusione degli ottici dal sistema formativo obbligatorio», come ricorda la sentenza del Tar del Lazio.
«La sentenza però non entra nel merito della questione giuridica sollevata, ma si limita a valutare la nota del Ministero come non immediatamente lesiva - precisa a b2eyes TODAY Silvia Stefanelli, dell’omonimo studio legale bolognese che segue la vicenda per conto della parte ottica - In sostanza si tratta di una sentenza solo di natura processuale, che non ha stabilito se la nota del Ministero con cui si affermava che gli ottici sono fuori dal sistema Ecm sia corretta o meno. Questo è il motivo per cui stiamo già ragionando con Federottica su quali strade intraprendere per sensibilizzare di nuovo il ministero sul tema».
(red.)