Le ultime disposizioni governative impongono agli istituti superiori quinquennali la didattica a distanza, con qualche eccezione per le attività di laboratorio, ma la diversa situazione epidemiologica e le differenze in termini di spazi non rendono omogenea l’offerta: da qui la decisione di confronti sempre più serrati tra le strutture scolastiche che fanno parte dell’organismo
«Oggi una realtà come quella delle Scuole di ottica in Rete è un ulteriore valore aggiunto per la formazione nel settore», spiega a b2eyes TODAY Carmine Buono (nella foto), docente presso l’Ips Gaslini-Meucci di Genova, tra gli animatori dell’organismo, nato nel 2016, che coinvolge più di cinquanta scuole statali di ottica e che ha già dato vita a numerosi momenti di incontro e di approfondimento. E proprio perché con le attuali restrizioni questi appuntamenti fisici non sono possibili, risulta ancora più decisivo il confronto reciproco. «Abbiamo già organizzato nelle ultime settimane diversi meeting online con le tradizionali piattaforme e auspico che se ne facciano sempre di più, perché lo scambio di informazioni risulta essenziale in questo delicato momento - aggiunge Buono - In particolare appare molto utile verificare come, a seconda della colorazione della regione in cui una scuola è ubicata, ma anche della disponibilità di spazi e strutture nei rispettivi ambulatori e laboratori, cambino le modalità operative di ogni singolo istituto».
Un ulteriore auspicio è che da dicembre almeno alcune aree del nostro paese possano tornare alla didattica in presenza anche alle superiori o che si possa ampliare il numero di studenti che hanno accesso alle attività di laboratorio. «Per una formazione professionale come quella dell'ottica sarebbe l’ideale: nel nostro istituto genovese, ad esempio, sino alla settimana scorsa accedevano ad ambulatori e laboratori, secondo un protocollo apposito, soltanto le classi del primo e del quinto anno, mentre ora anche queste rientrano nella didattica a distanza - sottolinea Buono - Ora tuttavia è ancora troppo presto per fare previsioni: ecco perché si rivela ancora più necessario il dialogo a distanza tra tutte le realtà delle Scuole di ottica in Rete, meglio ancora se si riuscisse a ripartirne l’organizzazione e l’attività per macro aree geografiche, ad esempio nord, centro e sud».
A.M.