Monopoli: l’ottico ha una funzione pedagogica

Giunto alla settima edizione, l’evento, promosso da Formazione Continua in Medicina e patrocinato da Federottica Bari, Comune di Monopoli e dal Dipartimento di Matematica e Fisica “Ennio De Giorgi” dell’Università del Salento, ha visto la presenza presso l’Hotel Porto Giardino di Monopoli di oltre 300 partecipanti tra ottici, optometristi, oftalmologi e studenti, cui vanno aggiunti gli esponenti di una trentina tra le migliori aziende di lenti oftalmiche, contattologia e strumenti per l’ottica. Alcune di queste erano al debutto assoluto e hanno ribadito la sensazione comune: contatti commerciali proficui non soltanto con clienti consolidati, ma anche con interessanti prospetti, giunti in gran parte dalla Puglia, ma un po’ da tutta la litorale adriatica, fino a Bologna, da Sicilia e Sardegna e qualcuno anche dal nord.
Prevenzione visiva, soprattutto in una certa fascia di età, quella adulta e senile, delicata quanto quella dell’infanzia. E il ruolo fondamentale, pur sempre in un contesto interdisciplinare, del centro ottico, in qualità di struttura spesso più accessibile, capillare e rassicurante per l’utente finale. Sono, in estrema sintesi, i punti cardine della sessione plenaria di domenica del Congresso. Il vicepresidente nazionale di Federottica, Domenico Brigida, ha evidenziato gli aspetti psicologici dovuti ai problemi visivi della terza età, che influiscono non poco sugli capacità cognitivo-motorie. Il presidente della Società francese di contattologia medica, Louisette Bloise, ha analizzato le modificazioni del segmento anteriore, dell’iride, del cristallino e del vitreo per effetto dell’età. Michele Carullo, medico oculista della Asl Bari-Monopoli, ha illustrato le modificazioni retiniche e del sistema visivo superiore, servendosi anche della proiezione di un filmato che ha mostrato come muoiono le cellule retiniche. Giovanni Giancipoli, medico oculista dell'Università degli Studi di Bari, facendo riferimento al glaucoma, ha sottolineato la necessità di sottoporre soprattutto gli over 50 anni a screening preventivi.
Giuseppe Sicoli, presidente dell’Albo degli Ottici Optometristi, ha quindi messo in evidenza come gli ottici costituiscano il primo punto di contatto con il pubblico, che spesso si rivolge all'ottico per i propri quesiti. Luca Benzoni, e Rossella Fonte hanno analizzato le procedure di esame consigliabili per la prevenzione dei problemi visivi della terza età. Sono stati presi in considerazione anche alcuni protocolli di lavoro condivisi fra le due categorie, tra cui l’utilizzo delle tecnologie di telescreening, con Ruggiero Lavermicocca, e l’importanza della protezione dalle radiazioni elettromagnetiche, con Luigi Lupelli. Infine Luisa Redaelli ha spiegato come comunicare nel modo migliore il ruolo svolto dall’ottico e optometrista nelle attività di prevenzione.
Nel pomeriggio si è svolta una sessione dedicata alle procedure di esame optometrico dei problemi visivi che si verificano per effetto dell’età, con interventi di Eloy Villegas, PhD dell’Università di Murcia, e dell’inglese Caroline L Christie, nonché di Silvio Maffioletti e di Lupelli. I lavori della giornata si sono conclusi con la sessione dedicata alla gestione dei problemi visivi dell’età adulta e della terza età, grazie alle relazioni di Christie, Renzo Colombo, Mo Jalie dell’University of Ulster e di Paolo Longo, medico oculista, responsabile del Centro Ipovisione e Riabilitazione Visiva dell’Ospedale di Fasano.
Il 7° Congresso Internazionale su aggiornamenti in Contattologia ed Ottica Oftalmica è proseguito ieri mattina con workshop e approfondimenti sui temi trattati nel corso della sessione plenaria.
A.M.

Formazione