La nota consulente d’immagine sarà tra i protagonisti dell’Anteprima del Progressive Business Forum 2020, online il 22 giugno a partire dalle 10, con un approfondimento sul mondo dell’eyewear, le sue difficoltà e le sue potenzialità in questa fase tre, insieme a Giovanni Vitaloni, in veste di presidente e amministratore delegato di Nico-design
«Ancora di più oggi risulta molto importante parlare di montature, perché è proprio nella delicata fase di completamento della transizione dalla fase due alla fase tre che stiamo vivendo che le dinamiche dell’eyewear si intersecano in maniera evidente con quelle del fashion, il comparto, insieme alla ristorazione, con maggiore difficoltà e lentezza a ripartire». Ne è convinta Angelica Pagnelli, che alla luce di una pluridecennale esperienza di consulente di stile e d’immagine per industria e retail si confronterà con un imprenditore come Vitaloni su questi e su altri temi oggi particolarmente sensibili alla filiera, in occasione dell’evento organizzato da b2eyes per lunedì prossimo.
«Con la fine del lockdown l’eyewear sta finalmente dando segnali positivi e di risveglio, prevalentemente però come imprescindibile ausilio della visione – spiega ancora Pagnelli al nostro quotidiano - Tuttavia le nuove dinamiche della produzione e della distribuzione, nonché i nuovi cicli imposti dalla moda coinvolgeranno sempre di più anche le montature e, di conseguenza, chi le vende. Ecco perché appare fondamentale rivedere un prodotto come l’occhiale da sole non soltanto come accessorio moda, bensì ponendo particolare attenzione ai trattamenti e alla possibilità di graduarlo per soddisfare le esigenze dell’utente finale. Ma tocca all’ottico, soltanto a lui dare una spinta in questo senso: sul sole plano il negozio fisico non ha molte chance rispetto ad altri canali come l’online, ad esempio. Se però il professionista della visione si rivelerà capace di produrre cultura visiva anche sul sole e sul fashion, allora il centro ottico potrà tornare a essere vincente pure in questo segmento di mercato».
A.M.