Se lo sono chiesti in molti nel nostro settore, dopo aver letto venerdì scorso la notizia dello slittamento dei saloni fiorentini da settembre a gennaio 2021. I vertici della manifestazione di eyewear di ricerca rimangono in attesa, per capire se ci sono i presupposti per organizzarla in autunno
«Siamo molto dispiaciuti per le sofferta ma evidentemente inevitabile decisione di Pitti di rinviare i suoi saloni al prossimo gennaio: è innegabile che un volàno di quel tipo avrebbe favorito una rassegna come DaTE, prevista in settembre a Firenze - spiega a b2eyes TODAY Giovanni Vitaloni, presidente di Mido, partner di riferimento e organizzativo dell’evento dedicato all’occhialeria d’avanguardia - Non tutto è perduto però: DaTE rimane un appuntamento importante e con una platea di visitatori nazionali, quindi non è escluso che, se le condizioni sanitarie e logistiche lo consentiranno, lo si possa comunque mettere in pista».
Claudio Marenzi, presidente di Pitti Immagine, ricorda in un comunicato che la scelta dello slittamento a gennaio 2021 è stata dettata «dalle condizioni di difficoltà operativa ed economica in cui si trovano la maggior parte delle aziende manifatturiere e quelle di distribuzione, i negozi, i department store e dalle incertezze che tuttora permangono sulle modalità di spostamento da una nazione all’altra, comprese le disposizioni sulle quarantene, che ovviamente condizionano pesantemente i piani dei compratori internazionali». A sua volta Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine, nella stessa nota dice di puntare tutte le risorse sui saloni digitali Pitti Connect, la piattaforma digitale al via da inizio luglio e operativa per tutta l’estate, con l’obiettivo di aiutare le imprese a rispettare le tradizionali tempistiche della campagna vendite, dicendosi fiducioso «nella nostra capacità di fornire alle aziende il vero servizio Pitti, in grado di rispondere alle loro esigenze di business, promozione e comunicazione, soprattutto in questa parte della stagione». Per l’ottica, tuttavia, il discorso pare diverso. «Non solo nell’occhialeria, ma in tutta la filiera si respira una voglia di incontrarsi e confrontarsi di persona - sottolinea al nostro quotidiano Vitaloni - Vero è altresì che per ciascun evento, in calendario o che potrà essere programmato, ogni azienda dovrà valutare con attenzione il costo per contatto, alla luce delle nuove regole e disposizioni sulla sicurezza». A fronte di tutto questo, dunque, gli organizzatori di DaTE sono intenzionati a valutare la possibilità di realizzarlo comunque entro la fine del 2020, anche se collocazione temporale, location e modalità saranno verificate ed eventualmente definite soltanto nelle prossime settimane (nella foto, uno scorcio dell'ultima edizione di DaTE, a settembre 2019, presso la Leopolda di Firenze).
A.M.