Fase due: Soi emana linee guida e chiede tamponi per tutti i pazienti

A tutela di tutti i soggetti coinvolti, dal medico al personale sanitario e amministrativo fino ai cittadini stessi, spiegano come gestire il paziente durante una visita oculistica

Nella fase due di questa emergenza sanitaria Soi punta a una riorganizzazione dell’attività assistenziale anche attraverso una serie di raccomandazioni per esercitare l’attività in completa sicurezza. Le linee guida prevedono innanzitutto l’individuazione dei pazienti potenzialmente contagiosi attraverso specifiche domande attuate per telefono prima dell’acceso diretto allo studio medico, un’informativa sui dispositivi di protezione individuali necessari, mascherina in primis, la sottoscrizione di un’autocertificazione di conformità a quanto dichiarato nel questionario, il rispetto delle norme di distanziamento, la riduzione e la programmazione delle visite e degli interventi chirurgici per sovraffollamenti, la frequente e continua sanificazione dell’ambiente e delle apparecchiature tra un paziente e il successivo.

Soi, inoltre, suggerisce ai pazienti quali comportamenti devono tenere durante la permanenza in una struttura medico oculistica privata: no alle strette di mano al personale dello studio, a baci, abbracci e contatti fisici. Sono anche invitati a usare ogni volta che lo ritengono necessario gli erogatori di sostanze detergenti e sterilizzanti per le mani posizionati nello studio.

«Tutti gli esami, eseguiti durante la visita, verranno fatti senza contatto fisico – si legge nelle linee guida della Soi - Qualora si rendesse necessario il contatto, il personale sanitario indosserà guanti protettivi che verranno sostituiti dopo ogni visita». Il personale è tenuto a utilizzare occhiali di protezione durante gli esami clinici e a pulire con liquidi disinfettanti, tra una visita e l’altra, tutte le parti degli strumenti che entrano in contatto con il paziente: occhiali di prova, mentoniere e le frontiere di strumenti, in particolare tonometri oltre 3 specchi e gonioscopi. Tra i consigli, «evitare l’uso di colliri multidose che possono essere fonti di contaminazione se toccano le palpebre e le congiuntive dei pazienti e attraverso le mani non sterilizzate degli operatori sanitari e utilizzare sempre i prodotti monodose quando disponibili». Soi suggerisce anche di usare con frequenza il gel disinfettante in soluzione alcolica per ridurre in maniera significativa il rischio di contagio e dopo ogni singolo paziente.

Il presidente Matteo Piovella (nella foto) ha, infine, scritto al ministro della Salute perché decreti l’opportunità di affiancare alle linee guida emanate da Soi il ricorso ai tamponi per la diagnosi di positività al coronavirus, «pure per i pazienti che devono sottoporsi a visite o esami in qualunque ambito, anche considerato che il 70% dell’attività oculistica avviene al di fuori del Sistema sanitario nazionale».  

(red.)

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