Nessun obbligo di acquisto minimo per clienti terzi, accesso anche per loro alle innovazioni e alle evoluzioni tecnologiche e una figura di controllo degli accordi: sono i tre punti alla base del sì all’operazione, per la quale era stata aperta un’indagine per la possibile creazione di una posizione dominante nei filtri solari in vetro
Dopo un’approfondita analisi della struttura e del funzionamento dei mercati interessati, l’Autorità ha concluso che «la concentrazione è idonea a condurre alla costituzione o al rafforzamento della posizione dominante di Luxottica nei mercati della produzione di sbozzi di vetro per lenti plano, della produzione di lenti plano in vetro e della produzione e distribuzione di occhiali da sole, suscettibile di pregiudicare in maniera sostanziale e durevole le dinamiche concorrenziali in tali mercati - si legge in una nota dell’Agcm, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato - Nella propria valutazione, l’Autorità ha preso in considerazione, oltre alle quote di mercato dell’entità post-merger, anche la mancanza di concorrenza effettiva e potenziale a Barberini (nella foto, lo stabilimento di Silvi, in Abruzzo) nella produzione di lenti plano in vetro di alta qualità in quantità adeguate a soddisfare le esigenze dei maggiori operatori del mercato, il ruolo fondamentale svolto da Barberini nella ricerca e sviluppo e nell’innovazione, l’elevato potere di mercato lato domanda nonché la forte integrazione verticale di Luxottica e la presenza di barriere all’entrata di natura tecnica ed economica tanto nel mercato della produzione di sbozzi di vetro e lenti plano in vetro quanto in quello della produzione e distribuzione di occhiali da sole».
Nell’autorizzare l’operazione, l’Autorità ha imposto a Luxottica una serie di misure volte a risolvere le preoccupazioni emerse in corso d’istruttoria in merito ai possibili effetti anticoncorrenziali di natura verticale derivanti dall’operazione in esame. «In particolare, Luxottica dovrà stipulare contratti di fornitura di sbozzi di vetro e di lenti plano in vetro da parte di Barberini con tutti gli operatori del mercato che ne facciano richiesta, non prevedendo alcun obbligo di acquisto minimo per tali società - precisa il comunicato - Inoltre, i contratti dovranno consentire ai clienti di Barberini di accedere, ove ne facciano richiesta, ai prodotti derivanti dall’innovazione e dalle evoluzioni tecnologiche di Barberini S.p.A. e Barberini GmbH, anche laddove tali prodotti siano coperti da diritti di proprietà intellettuale. Da ultimo, Luxottica dovrà nominare, entro due mesi, un fiduciario incaricato di monitorare il rispetto degli accordi stipulati ai sensi delle predette misure e trasmettere all’Autorità, con cadenza semestrale, una relazione sulla completa ed effettiva attuazione delle misure prescritte».
Barberini è dunque di fatto entrata nel neonato gruppo EssilorLuxottica: a giugno l’incidenza dell’azienda di Agordo sul fatturato di quella di Silvi era stimata intorno al 40%.
(red.)