È stato presentato domenica pomeriggio all’Istituto Galilei di Milano, in occasione della convention 2017 della più grande territoriale di Federottica: un utente va da uno dei 300 centri ottici associati, decide a quali test sottoporsi, si reca allo studio optometrico nella sede associativa di via Cenisio guidato da Michela Salerno e coordinato da Cristina Bertolotti e poi torna nel punto vendita a ritirare i risultati criptati della telerefertazione effettuata da medici oculisti
I problemi visivi silenti, i lunghi tempi di attesa e l’elevato livello tecnologico della strumentazione: sono questi, secondo Renzo Zannardi, già presidente di Federottica Milano Acofis e “padre” dell’iniziativa, i pilastri su cui poggia Teleoptometry Acofis, operativo la mattina del martedì e del venerdì, che si è dato un anno per la sperimentazione, con il contributo di Frastema e Visionix per la parte strumentale e della Piattaforma Refertago per le refertazione digitale a distanza, elaborata da loro medici oculisti. «Il nostro obiettivo è coinvolgere il maggior numero possibile dei migliori oftalmologi, che potranno così offrire al cittadino che si sarà visto recapitare dal suo ottico i risultati della telerefertazione, sotto forma di cd, una visita specialistica convenzionata, qualora i risultati stessi segnalino la necessità di un controllo medico supplementare», ha spiegato Zannardi.
L’elenco dei test all’interno del quale l’utente finale potrà scegliere, segnalandoli su un’apposita brochure messa a disposizione dei 300 centri ottici aderenti all’associazione milanese, prevede retinografia non midriatica, topografia corneale, pneumotonometria, pachimetria e abilità visive per la guida. Il costo non supererà un massimo di 60 euro. «Sono esclusi il campimetro e l’Oct, che spetteranno eventualmente a un successivo controllo presso il medico oculista – ha precisato Zannardi – Quello che viene effettuato nel Centro Associativo Milanese di prevenzione visiva di via Cenisio (nella foto) è soltanto un test morfo-metrico, finalizzato alla prevenzione visiva appunto e non vuole assolutamente sostituire la visita oculistica». L’ex numero uno di Federottica Milano Acofis, tuttavia, è convinto che questo progetto darà un importante contributo anche a fare chiarezza. «I risultati di tale iniziativa indurranno il legislatore e la magistratura a capire meglio quali strumenti l’ottico optometrista possa usare e quali no, senza più diatribe al riguardo», ha aggiunto Zannardi.
A.M.