Un ambiente informale dove incontrare alcuni dei principali attori dell’ottica e una “room” per simulare scambi commerciali con le imprese partner: sono stati gli elementi innovativi della convention della cooperativa, che si è svolta il 29 ottobre alla Newton Factory
Quando si parla di cambiamento si deve essere coerenti con se stessi. Per questo alla sua annuale convention, denominata “Change”, Free Optik si è messa per prima in gioco davanti ai propri soci e invitati con un format di edu-entertainment del tutto nuovo per il settore. Negli spazi informali di un laboratorio industriale riattato a studio televisivo e contornato da un bancone da bar che ricordava le migliori trasmissioni di Adriano Celentano, il presidente Stefano Mele ha accolto i soci e una platea di colleghi, tra cui il presidente di Argo Vision, Carlo Antonio Bucciarelli, e quello di Vision Adria, Igino Franceschetto, accomunati dall’essere alla guida di tre cooperative avviate nei primi anni 90 e tuttora in linea con i loro principi di nascita.
Accompagnati dalla regia di Nicola Di Lernia, si sono scambiati il timone le aziende sponsor dell’evento e gli ospiti che lo stesso Di Lernia ha voluto con sé al bancone delle interviste e del caffè: la mattina Dante Caretti e Cristina Frasca, mentori del DaTE, che hanno illustrato il senso della bellezza nella montatura e mostrato progetti e realizzazioni di splendidi store dell’ottica in tutto il mondo; nel pomeriggio Ferdinando Fabiano, editore di questa testata, che ha raccontato i preliminari dell’incontro a Mido 2017 tra Andrea Afragoli e Matteo Piovella, lanciando l’auspicio che un accordo definitivo tra le categorie possa concretizzarsi entro il prossimo Mido. Ha completato il ciclo delle interviste informali al bar un confronto tra Mele, Bucciarelli e Franceschetto sul futuro delle cooperative.
Ma la vera novità della convention è stata la “room”: una stanza bianca sullo stile del Grande Fratello, dove i partner commerciali e i soci ottici di Free Optik hanno simulato situazioni di vendita con attori veri che rappresentavano clienti preparati e impegnativi, su temi come le lenti progressive e i trattamenti, l’occhiale di design e di moda o le lenti a contatto multifocali, ad esempio. Le simulazioni, della durata di 5-7 minuti ciascuna, venivano riprese e proiettate in sala (nella foto) dove il pubblico poteva osservarle e commentarle. Attraverso la tecnica del “freeze” i conduttori, tra cui l’esperto di comunicazione Antonio Genovesi, congelavano, appunto, i vari soggetti e chiedevano al pubblico commenti e domande aggiuntive da suggerire agli attori.
(con la collaborazione di Nicola Di Lernia)