«Le quattro grandi aziende del nostro settore, Luxottica, Safilo, De Rigo e Marcolin, hanno ormai preso una propria strada. Sono tuttavia le Pmi del Cadore, quelle da sempre specializzate nella lavorazione contoterzi e, proprio per questo, oggi ancora più in difficoltà, soprattutto in fatto di marginalità. Devono perciò attuare altre scelte strategiche, mettersi sul mercato e proporre un loro prodotto e marchio al consumatore finale». Così Piero Monestier, consulente dell’area formazione di Certottica, riassume a b2eyes.com una delle tesi emerse al convegno “Quale prodotto? Quale mercato”, svoltosi nei giorni scorsi al Museo dell’Occhiale di Pieve di Cadore, al quale hanno preso parte anche Dante Caretti (nella foto) e Michele Tison, esperti di creatività e business nell’eyewear. «Gli esperti intervenuti al nostro meeting hanno, inoltre, ricordato che le aziende di occhiali oggi di tendenza sono soprattutto europee o giapponesi, ma non italiane – continua Monestier – Tuttavia molto spesso sono italiani i loro designer, quindi il gusto e il know how che questi sanno infondere nei loro occhiali. Però altrettanto di frequente i canali di vendita non sono i centri ottici, bensì altre tipologie di negozi, come le boutique, i fashion store o quelli di design».
A.M.