Dopo qualche anno di assenza Optical Monitor è tornato a Mido per analizzare le tendenze del mercato: la ricerca, condotta intervistando 4.000 consumatori divisi nelle quattro principali aree di sbocco del settore, con domande che hanno permesso di ricostruire il loro percorso di acquisto, ha fotografato un utente finale orientato al presente con un profilo piuttosto pragmatico. Ciò è dovuto principalmente allo scenario dei prezzi «letteralmente esplosi a causa delle tendenze inflazionistiche e delle conseguenze sulle materie prime del conflitto in Ucraina che hanno fatto schizzare in alto i costi dei beni che acquistiamo», ha commentato Daniele Novello di NielsenIQ GfK, che ha illustrato i dati dell’indagine presso lo spazio The Vision Stage (nella foto). Il lavoro fotografa un consumatore «con il “freno a mano tirato”, che vorrebbe acquistare ma si scontra con un muro di necessità»: cala, infatti, la fiducia nel proprio futuro economico (-6% rispetto al 2019). Nonostante ciò il 55% degli intervistati afferma come un “paio di occhiali li faccia sentire bene”, mentre sono buone le percentuali sulle “intenzioni di acquisto nei prossimi mesi”: 63% in Italia per il sole e 61% per il vista.
Dalla ricerca emerge come in tutti i quattro paesi sia dominante l’informazione digitale soprattutto per la scelta del sunwear (66% in Italia), ma il punto vendita fisico rimane ancora il canale preferito, capace di rispondere al meglio alle esigenze del consumatore almeno in Italia, Francia e Germania. Negli Usa domina invece l’online, trainato dal fattore prezzo. «Se comparati, il mercato statunitense appare più dinamico rispetto agli altri, ma in Italia si spende di più per l’acquisto di occhiali, con una forte attenzione al valore del “made in” e al brand», ha sottolineato Novello.
Nei quattro paesi presi in esame dall’indagine i driver di scelta principale sono la qualità dei materiali, l'estetica e il design, mentre il prezzo, pur essendo rilevante, non è considerato come primo fattore determinante. Con una differenza nella tipologia di genere: «gli uomini guardano maggiormente al brand e al parere dell’influencer, mentre le donne pongono l’accento su qualità, stile e dettagli», precisa ancora il professionista. Ambassador e influencer giocano invece un ruolo più deciso soprattutto in Usa, mentre in Francia ad avere più peso è il testimonial sportivo o l’atleta, probabilmente sulla scia emotiva delle recenti Olimpiadi parigine.
Se l'indagine di Optical Monitor ha preso in esame i mercati ottici e le scelte di consumo analizzati dagli esperti di Gfk, la ricerca Wgsn illustrata da Tamara Cloé Leguía per Mido e presentata sempre al salone milanese ha messo sotto i riflettori il futuro, evidenziando i trend che influenzeranno il 2026, definito come l’anno del ri-orientamento: per l’eyewear «sarà influenzato da alcuni profili di consumo come quello degli imparziali, alla ricerca di trasparenza e autenticità, o degli autonomisti, indipendenti e ribelli alle convenzioni - si legge in un comunicato di Mido - E ancora i gleamers, orientati alla semplicità e al benessere, e i sinergici, che promuovono un’integrazione armoniosa tra uomo e tecnologia».
Dario Andriolo