Alain Delon e quel tuffo in piscina con gli occhiali

L’icona del cinema è morto lo scorso 18 agosto a Douchy, in Francia, all’età di 88 anni. Indimenticabile per la sua bellezza, il suo fascino e i suoi profondi occhi azzurri, a volte velati da montature, utilizzate anche durante le sue interpretazioni, come quella celebre del film con Romy Schneider con un paio di Vuarnet

Ci sono alcuni, e non sono pochi, che hanno scritto di lui che lo si vedeva come una figura immortale, non certo per l’età. Ma per quella sua bellezza da dio greco e quello sguardo da incantatore, termine che Alain Delon preferiva a seduttore. “Perché la seduzione è fatta di calcolo, non di fascino” diceva. L’uomo più bello del mondo è stato definito. «Con la sua morte pone fine al magnifico capitolo di un’epoca di cui fu monumento sovrano… un vuoto abissale che nessuno potrà colmare», ha detto Brigitte Bardot, sua grande amica, cui era legato dall’amore per gli animali. La sua morte è stata annunciata a France Presse con un comunicato firmato dai tre figli, eccezionalmente uniti, insieme al cane Loubo, con cui ha chiesto di essere sepolto. Una bellezza straordinaria la sua, della quale, nei molti commenti quando era in vita, ma anche dopo la sua morte, si diceva che era stata la ragione del successo. Per quella stupida equazione, usata soprattutto per le attrici, per cui bellezza e professionalità sono raramente legate. Invece Delon è stato, come hanno scritto numerosi critici, un grande attore capace di dire no a Hollywood quando prevaleva il fenomeno della star a tutti costi e di lavorare con registi impegnativi e intransigenti come Luchino Visconti, Joseph Losey, Michelangelo Antonioni, René Clement. Ma soprattutto di poter passare da personaggi positivi e affidabili come Rocco Parondi in Rocco e i suoi fratelli a tipi cinici, arrampicatori, crudeli, finte facce d’angelo. Nei suoi occhi di quell’incredibile colore c’era un mondo, che parlava di voglia di vivere, di amare, di comunicare, ma anche di odiare e spaventare.

Occhi che, a differenza di molti suoi colleghi, raramente copriva. Eppure gli occhiali da sole che indossava in La piscina (nella foto, tratta da YouTube), uno dei suoi film più citati anche se non di certo la sua migliore interpretazione, negli anni 60 sarebbero diventati un vero must. Prodotti dal brand francese Vuarnet, ne hanno decretato il successo. Ora esiste addirittura un marchio di eyewear vintage anni 80 chiamato Alain Delon con modelli di vario tipo, sia metallici sia in acetato, da sole e da vista. Quanto agli occhiali da vista, di rado l’attore li ha indossati in pubblico, anche perché la Palma d’oro alla carriera a Cannes nel 2019 è stata una delle rare uscite degli ultimi anni. Invece pochi forse lo ricordano, ma portava sempre montature da vista metalliche che alternava a scurissimi occhiali da sole in L’assassinio di Trotsky, film di Losey del 1972, in cui Delon è uno straordinario e convincente Ramon Mercader, agente segreto spagnolo che con i falsi nomi di Jacques Mornard e Frank Jackson è inviato in Messico da Stalin a uccidere Trotsky, interpretato da un altrettanto strepitoso Richard Burton.

Luisa Espanet

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