A circa dieci giorni di distanza dal World Braille Day, che è celebrato il 4 gennaio, la Pallacanestro Varese ha incorporato, in supporto e rappresentanza della comunità non vedente e ipovedente, la scritta “Varese” in Braille sulle divise da gioco, diventando così la prima squadra di basket professionistica in Europa a scendere in campo con uniformi a sostegno della disabilità visiva. «Le maglie indossate dal club saranno oggetto di un’asta benefica il cui ricavato sarà devoluto all’associazione Real Eyes Sport, fondata da Daniele Cassioli, cieco dalla nascita e pluricampione mondiale ed europeo di sci nautico, al fine di sviluppare una cultura fondata sui benefici che l’attività motoria porta con sé, a maggior ragione in presenza di una disabilità visiva», si legge in una nota della società sportiva lombarda.
Durante il match (nella foto, di Alberto Ossola) è stata inoltre proposta al pubblico l’esperienza di vivere un minuto di partita in assenza di luce, nel corso del quale lo spettatore ha potuto utilizzare gli altri sensi, riscoprendo così con modalità diverse il mondo del basket. Per la prima volta in una gara di pallacanestro, poi, è stato offerto un servizio integrato di audiodescrizione per i tifosi non vedenti e ipovedenti presenti al palazzetto. L’inno italiano è stato infine interpretato dalla cantante tredicenne ipovedente Nicole Malizia.
«La nostra volontà come club non è fermarci a organizzare solamente una Braille night, bensì di impegnarci a sostenere costantemente la comunità, con tutto il nostro impegno, creando connessioni significative e promuovendo il più forte senso di unità possibile, perché il basket rappresenta condivisione e unione fin dalle sue radici e nelle sue fondamenta», dichiara nel comunicato Francesco Finazzer Flori, direttore marketing della Pallacanestro Varese.
Per celebrare anche il mese dell'Alfabetizzazione Braille, il club ha previsto attività e iniziative concrete nel mese di gennaio presso la Fondazione Istituto dei Ciechi di Milano e presso il Museo Tattile Varese. «Pallacanestro Varese, infatti, intraprende un percorso che concerne i temi della cecità e dell'ipovisione e decide di iniziare questa sorta di cammino per mano, è proprio il caso di dirlo, a un partner un po’ particolare, il Museo Tattile Varese - continua nella nota Raffaella Demattè, responsabile Corporate social responsability del club - Abbiamo scelto loro prima di tutto perché sono nostri “vicini di casa” e da sempre crediamo fortemente nell’importanza delle sinergie in ambito territoriale, specie tra realtà che hanno a cuore gli stessi temi sociali e che condividono la medesima attenzione alle persone con sensibilità di diversa natura e perché siamo convinti che condividano con noi il modo di affrontare temi complicati e a volte davvero difficili con una sorta di “leggerezza”, da intendersi come capacità di rendere facile e quotidiano anche quello che facile e quotidiano non è».
Mario Barbuto manifesta il proprio compiacimento per l’iniziativa che «rende onore al sistema di lettura e scrittura tattile che da duecento anni consente ai ciechi un approccio all’istruzione, alla cultura, allo svago e all’informazione, dando merito al suo inventore, il giovane cieco parigino Louis Braille - afferma nel comunicato il presidente nazionale dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti - Offre inoltre una preziosa opportunità di condivisione e di inclusione nell’ambito di una manifestazione sportiva di alto livello, confermando il supporto a quel diritto di partecipazione di tutti i cittadini, senza disparità, ai diversi momenti della vita civile e sociale tra i quali assumono grande rilievo gli eventi legati alla pratica sportiva dilettantistica e professionistica».
(red.)