LOMBARDIA, GLI OTTICI OPTOMETRISTI ENTRANO NELLA RIFORMA SANITARIA

Lo hanno annunciato domenica scorsa i vertici di Federottica Milano Acofis, in occasione della loro convention per Santa Lucia (nella foto, uno scorcio della platea): il relativo emendamento è a firma di Emanuele Monti, presidente della Commissione Sanità e politiche sociali, presente all’evento

“La Regione Lombardia, nell’ambito delle proprie competenze e funzioni, valorizza le attività sanitarie svolte nella rete del Servizio sanitario lombardo, tra cui quella dell’ottico e optometrista”. Così recita l’emendamento n.2009 della riforma sanitaria approvata nei giorni scorsi dal Pirellone. «Si tratta di un fatto storico, è la prima volta che viene riconosciuta la valorizzazione della nostra professione tra le attività sanitarie all’interno di una riforma regionale - ha dichiarato Gabriella Pagani, membro del consiglio direttivo della territoriale milanese di Federottica - Insieme allo stesso Monti abbiamo già proposto un convegno in Regione con un addendum al lavoro svolto nel 2015 dal Crems. Inoltre chiediamo ai vertici regionali il supporto perché l’ottico optometrista venga valorizzato come professione sanitaria anche a livello nazionale».

C’era molta emozione, persino commozione, all’annuncio della notizia tra i rappresentanti di Federottica Milano Acofis e tra gli ospiti del meeting del 12 dicembre, svoltosi nella sala consiliare di Palazzo Isimbardi, sede della Provincia metropolitana. «Monti e il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, che ho incontrato personalmente, hanno colto la nostra importanza sul territorio, derivante dalla capillarità dei centri ottici, che possono essere di supporto ai medici oculisti nei servizi alle persone - ha ricordato Renzo Zannardi, numero uno di Federottica Lombardia - Inoltre questo emendamento lo hanno votato tutti, maggioranza e opposizione, ed è quindi un segnale importante. I prossimi passi saranno il nuovo convegno del Crems e una delibera della Regione per una sperimentazione dei centri ottici in vista di un potenziale accreditamento al servizio sanitario: decideranno i politici su quale tema, potrebbe essere la patente di guida o altro. E poi andremo a Roma per cercare di sbloccare la normativa sul riconoscimento in ambito sanitario dell'optometrista a livello nazionale».

I numerosi esponenti istituzionali che si sono alternati sul palco della convention di domenica scorsa hanno più volte ribadito che l’approvazione di tale emendamento rappresenta un punto di partenza e che il bicchiere può essere visto mezzo pieno o mezzo vuoto. «Non so se sia mezzo pieno o mezzo vuoto, l’importante è che ci sia acqua dentro - ha commentato Andrea Afragoli, presidente di Federottica nazionale, intervenuto all’incontro - Di uomini pubblici e funzionari ne abbiamo incontrati tanti in questi anni: il risultato lombardo è stato ottenuto, oltre che per l’impegno di Renzo Zannardi e dei suoi colleghi, anche grazie a politici che si sono appassionati alla nostra professione, facendo fino in fondo il loro dovere di rappresentanti degli interessi dei cittadini».

A.M.

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