L’autunno caldo dell’ottica: vendere al giusto è l’antidoto

Sebbene imperversi la siccità, mai come in questi due anni e mezzo ci siamo trovati di fronte a un cielo così nuvoloso, simile a quello di Londra, dove l’estate dura pochissimo e la pioggia sostituisce gli impianti idrici. Da settembre, cosa succederà?

L’economia italiana vive un momento di pura schizofrenia. L’export va bene, anche quello della montatura, soprattutto se i distretti sono in grado di gestire la mancanza di materie prime a livello globale. L’inflazione interna va male e i prezzi al dettaglio peggio. Non eravamo più abituati all’erosione del nostro potere d’acquisto. Sembrava un retaggio degli anni 80, periodo frizzante ma complesso. Il Governo sta lavorando soprattutto su due fronti, molto costosi: il taglio delle accise sul carburante e del cuneo fiscale. Un modo per ridare agli italiani ciò che perdono giorno per giorno, risucchiato dai venti globali. Queste azioni correttive, realizzate all’interno di un esecutivo instabile, non potranno tuttavia essere sufficienti a proiettarci verso un autunno sereno.

Dobbiamo innanzitutto accettare che sono cambiate almeno tre cose importanti. Il nostro mondo: non ci sarà più la stabilità geopolitica degli ultimi settant’anni e vivremo in una costante economia da “guerra fredda”. La capacità d’acquisto: per quanto lo Stato possa intervenire con azioni correttive, la situazione sociale si presenta troppo complessa. E ancora: gli over 45 sono sempre di più, la natalità post Covid è a livelli minimi, i nuovi poveri non sono più gli anziani ma i giovani.

Che cosa deve aspettarsi quindi l’ottica? Verosimilmente un nuovo autunno caldo. L’Italia è disposta a tutto pur di andare in ferie questa estate, per pensare ai problemi da settembre in poi. Ci troveremo di fronte un consumatore che vuole spendere meno di quello che potrebbe per difendersi da un futuro che appare avverso. Probabilmente anche nel nostro mercato, al pari di altri, come quello aereo ad esempio, la categoria discount inizierà a soffrire la propria strategia a causa dell’aumento dei costi di gestione e della difficoltà di reperimento di materie prime. Dovremo quindi affrontare una scelta divisiva: creare, o incrementare, una fascia media di acquisto oppure avere clienti che aspettano tempi migliori per cambiare un occhiale. Questo secondo target, abitualmente di pertinenza del discount, è stato spesso snobbato dalla maggior parte degli ottici indipendenti, perché è il più ostico. Vendere a poco o vendere a tanto risulta più facile. Vendere al giusto è sicuramente più difficile, ma rappresenta il miglior antidoto all’autunno caldo del 2022.

Nicola Di Lernia

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