L’urlo di Tardelli, la gioia di Pertini, gli occhiali di Bearzot: sembra ieri…

Le notti magiche sarebbero arrivate poco dopo. Ma quella notte rimane la più magica di tutte e ognuno di noi, anche a quarant’anni di distanza, si ricorda esattamente dove si trovava e come l’aveva vissuta

Il rigore sbagliato da Cabrini, l’ennesimo goal dell’indimenticato Pablito, l’urlo di Tardelli, l’esultanza in tribuna del presidente Pertini. E poi il fischio finale, il trionfo, il giro di campo, la festa infinita nelle strade di un’Italia che, come ha ricordato lo scrittore Giacomo Papi in un servizio di SkyTg24 andato in onda domenica scorsa, si scopriva forse per la prima volta vincente e capace di unirsi non solo per commemorare disgrazie ma per celebrare una grande vittoria.

Tra le tante immagini, non può mancare quella della guida, tecnica e morale, della Nazionale dell’82: Enzo Bearzot, con la sua inseparabile pipa e gli occhiali da sole a goccia, che lo hanno accompagnato in tutte le tappe del Mondiale. Dietro quella montatura si celavano le incredibili e altalenanti emozioni vissute, da lui e da tutti noi, fino alla gioia infinita dell’11 luglio, nell’infuocata, inimitabile, incredibile estate di quarant’anni fa (nella foto, Enzo Bearzot in uno dei murales di recente realizzazione all'esterno dell'Ippodromo di San Siro a Milano dedicati al Mundial 82).

A.M.

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