Progressive: +10% nella conoscenza avanzata, ma non bisogna fermarsi

È quanto emerso al Forum 2022 sulla base dei risultati raccolti dal questionario lanciato da b2eyes nelle scorse settimane per stabilire il livello di preparazione degli ottici optometristi italiani su questa tipologia di lenti

I dati parlano chiaro: negli ultimi tre anni la preparazione in fatto di lenti progressive è aumentata sensibilmente. Dal 2019, prima edizione del Progressive Business Forum, in occasione della quale ha debuttato il format del test, a oggi, gli ottici optometristi italiani hanno migliorato il proprio sapere sulla presbiopia e sulle sue soluzioni visive. «Il livello avanzato è passato dal 5,7% di tre anni fa al 16,5% di quest’anno», ha spiegato Nicola Di Lernia, conduttore dell’evento, che ha ospitato quattro docenti della masterclass dedicata alle lenti progressive. Anche il livello medio è passato nel triennio dal 38,45% al 52% circa e di riflesso quello base è sceso dal 46,7% al 21,65%.

«Alcuni concetti sono stati acquisiti da tutti, come l’inset, in passato considerato un elemento di difficoltà - ha affermato Anto Rossetti - Il problema è cercare l’incastro perfetto fra la tecnologia del dispositivo e le singole esigenze del portatore, ossia fra la qualità del prodotto e la capacità di ascolto dell’utente da parte del professionista, poiché una progressiva dovrebbe essere costruita specificamente per quella persona». Per Gianmario Reverdy tale upgrade nelle conoscenze è fisiologico. «In questi tre anni si è lavorato parecchio: molte aziende hanno organizzato interventi e approfondimenti sulle lenti progressive, il prodotto è migliorato e trovo normale l’interesse e l’incremento di risposte corrette - ha detto Reverdy - Ora bisogna non accontentarsi, ma focalizzarsi sullo zoccolo duro con ulteriore formazione, spostando l’attenzione sulle nozioni generali e non solo di prodotto: se non si procede in questo modo, più si va avanti più sarà difficile incrementare il punteggio». La parola chiave per Silvano Abati è personalizzazione. «C’è un miglioramento generalizzato nelle conoscenze, ma il vero incremento si percepirebbe se si lavorasse sulla customizzazione della lente - ha precisato Abati - Chi non sa, non vende: tutti devono imparare di più, anche quelli più bravi». Giancarlo Montani ha puntato  ulteriormente su questo aspetto. «Nell’ambito della formazione spesso si assiste a un’offerta che offre ambiti particolari, specifici, trascurando spesso quello che sembra poco accattivante, ossia la formazione di base», ha sottolineato Montani.

Michela Vuga ha invitato coloro che non lo avevano ancora fatto, a eseguire il test collegandosi tramite il QR code presente sul programma del Progressive Business Forum. «La sala e lo streaming confermano che il livello medio e avanzato permangono», ha esordito Reverdy, rileggendo i dati nel tardo pomeriggio della prima giornata dell’evento.

«Le competenze tecniche possono supportare la prestazione dal punto di vista del business - ha dichiarato Montani - La nostra masterclass vuole essere un progetto trasversale che abbraccia tutti gli elementi della professione, in un percorso modulare» (nella foto, da sinistra, Di Lernia, Montani, Abati, Reverdy e Rossetti sul palco del Progressive Business Forum 2022).

F.T.

Formazione