Mazzacane: occorrono una nuova educazione e comunicazione sanitaria

Lo ha ricordato il presidente di Goal al webinar recentemente organizzato da Commissione Difesa Vista all’interno di Feed the future sulla piattaforma Time4Child, intervenendo sulle problematiche visive e le necessità di una prevenzione a scuola e alla guida, insieme al presidente di Federottica, Andrea Afragoli, e all’oftalmologo Francesco Loperfido

«L’educazione sanitaria dovrebbe essere introdotta nelle scuole, come si è fatto con quella civica e come si dovrebbe fare con l’educazione stradale, seguendo i consigli di Loperfido - ha detto Danilo Mazzacane (nella foto, insieme ad Afragoli, Loperfido e alla moderatrice dell'evento, la giornalista Gaia Mellone) - La buona comunicazione, inoltre, è uno strumento strategico per aumentare la conoscenza e l’empowerment necessario per promuovere atteggiamenti favorevoli alla salute e per sostenere l’adesione ai programmi di prevenzione e di cura, con il coinvolgimento del cittadino». Secondo il presidente del Gruppo oculisti ambulatoriali liberi, bisogna a tutti i costi fronteggiare le fake news che stanno popolando i social, con contenuti privi di qualsiasi valore scientifico. «La comunicazione deve essere intesa sia come informazione sanitaria sia come comunicazione per la salute, con l’obiettivo di orientare, responsabilizzare e motivare le persone e con funzioni di supporto alle decisioni e alle politiche», ha sottolineato Mazzacane.

Da qui la necessità di interazione non solo tra ottico e oculista, ma fra tutti gli attori coinvolti nella prevenzione in ambito scolastico, come docenti, operatori sanitari, le famiglie stesse e gli studenti. «Abbiamo estremamente bisogno di reinventare la medicina scolastica in chiave moderna anche nell’ambito oftalmologico, ovviamente pediatrico, con il contributo di diverse figure che devono interagire: il medico scolastico, l’ortottista, l’oculista, il pediatra di libera scelta, cioè quello del territorio, e il medico di medicina generale - ha aggiunto Mazzacane, che è anche vicepresidente di Cdv Onlus - In questo modo avremmo la possibilità di scoprire precocemente l’ambliopia, che rappresenta il 4% dei difetti nella popolazione scolare, e i principali deficit visivi, cioè miopia, ipermetropia e astigmatismo, e altre alterazioni come lo strabismo o varie patologie dell’apparato visivo».

A.M.

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