Zeiss: più vicini agli ottici con formazione, comunicazione e incontri

È l’obiettivo della società oftalmica per il 2025, che passa anche attraverso un sempre più consolidato rapporto con la classe medica, per favorire l’integrazione tra i due mondi professionali

Se, da un lato, la multinazionale, che ha appena reso noti i risultati dell’ultimo anno fiscale, punta su trasformazione digitale e processi data driven, sostenibilità verso l’ambiente e le comunità e valorizzazione delle risorse umane come strategie trasversali alle sue quattro divisioni, nel 2025 il segmento Vision Care a livello nazionale si focalizzerà ancora di più sul territorio.

«Comunicazione e formazione si confermano due asset rilevanti: quest’anno, oltre a nuovi lanci di prodotto, punteremo ancora molto sulla Zeiss Academy, che ha evidenziato anche un ritorno dal punto di vista economico - ha rivelato lunedì scorso Michele D’Adamo, amministratore delegato del gruppo Zeiss in Italia, in una conferenza online con le principali testate trade nazionali - Quando si hanno partner formati e preparati, infatti, si possono vendere prodotti a più alto valore aggiunto e siamo in grado di offrire servizi sempre più dedicati. Abbiamo poi in programma ulteriori investimenti in comunicazione, da un lato per sostenere i nostri clienti, dall’altro per consolidare la nostra immagine sul mercato, che è già altamente riconoscibile dal pubblico: non abbiamo alcuna intenzione di andare direttamente all’utente finale, per cui quando facciamo comunicazione consumer la facciamo nell’interesse degli ottici, coinvolgendoli. In altre parole, siamo a disposizione del retail, con l’obiettivo di supportarlo perché abbia successo: del resto il suo successo è il nostro successo, ma non va dimenticato che abbiamo un marchio importante, il quale rappresenta un plus per il consumatore, per cui deve essere valorizzato».

Per raggiungere questo obiettivo Zeiss Vision Care Italia organizza da tempo numerosi incontri sul territorio. «Producono un ritorno significativo in fatto di capacità di ascolto delle esigenze della clientela - ha precisato Sara Maroni, pr and event manager dell’azienda con sede a Castiglione Olona - Si tratta prevalentemente di piccoli eventi o di open day presso le nostre sei filiali, nonché di visite mirate da parte dei nostri agenti o trainer nei centri ottici partner». Si spiega così, almeno in parte, la decisione di non partecipare per il secondo anno consecutivo a Mido con la divisione oftalmica. «Oltre al fatto di privilegiare le attività sul territorio, casa madre ha puntato su opti Monaco, che è molto vicina come date al salone di Milano: si tratta di una ragione sostanzialmente pratica, ma questo non significa che in futuro non si possa tornare anche a Mido», ha spiegato D’Adamo.

Relazioni interpersonali e presenza sul territorio sono due aspetti fondamentali anche nel rapporto con l’area oftalmologica. «Appare evidente la sempre più grande attenzione da parte dell’industria e della distribuzione ottica nei confronti di questo mondo: si tratta di un fatto sicuramente positivo, perché va nell’interesse dell’utente finale - sottolinea ancora D’Adamo - Nell’ultimo anno la nostra filiera ha evidenziato una maggiore visione d’insieme in tale ambito: come gruppo abbiamo partecipato a diversi congressi in Italia, l’ultimo è stato Floretina nel dicembre scorso, aiutati dal fatto di avere una divisione medicale molto importante che tuttavia si occupa della parte chirurgica e diagnostica, per cui non va in sovrapposizione con le competenze di quella dedicata al vision care. Chiaramente il tema del controllo miopico si conferma rilevante e in futuro ci saranno ulteriori sviluppi: si tratta quindi di un’area di focus per accelerare il processo di integrazione tra classe medica e mondo dell’ottica».

Angelo Magri

Lenti oftalmiche