Stanislao De Rosa: un matrimonio duraturo, anzi due, nel segno delle progressive

È quello che lega Luigi, figlio del fondatore, alla moglie Alessandra, insieme da decenni alla guida del centro ottico di Spilimbergo, in provincia di Pordenone, specializzato in tale segmento dell’oftalmica, ed entrambi a Shamir, da lungo tempo fornitore unico per le lenti

Il negozio Stanislao De Rosa a Spilimbergo è stato avviato nel 1932 dal padre Stanislao, di professione fotografo. «Lo affiancavo da ragazzo ed eseguivo ritocchi fotografici, poi ho intrapreso gli studi ad Arcetri e mi sono diplomato nel 1971, proseguendo l’attività, che ha mantenuto il nome di mio papà per rispetto verso di lui, ma focalizzandola sull’ottica - racconta a b2eyes TODAY Luigi De Rosa (nella foto, con la moglie Alessandra, nel loro centro ottico) - Mia moglie Alessandra e io lavoriamo insieme da 50 anni, abbiamo fatto una scelta di vita professionale impostata sul rispetto e l’amore per i clienti e sull’orgoglio che escano da qui sicuri del prodotto che hanno acquistato. Il nostro non sembra un negozio di ottica e non ha l’esposizione di montature a parete: gli occhiali sono perlopiù racchiusi nei contenitori. Alessandra seleziona quelli da proporre sulla base delle esigenze tecniche ed estetiche idonee al cliente. Occorre una grande capacità di ascolto, è facile e difficile al tempo stesso, ma è quello che ci ha permesso di essere attivi per tanti anni e di contare su una clientela fidelizzata, o che ci ha conosciuto tramite il passaparola di chi è rimasto soddisfatto».

Sin quasi da subito il centro ottico Stanislao De Rosa ha deciso di non vendere firme, concentrandosi su un prodotto più artigianale e di ricerca. «Come abbiamo cercato la qualità nell’eyewear, così abbiamo fatto anche nelle lenti», prosegue Luigi, la cui collaborazione con quello che oggi si identifica con il mondo Shamir è nato oltre mezzo secolo fa, già con le proprietà precedenti del gruppo. «Un rapporto che inizia con Optilens Italia nel 1971 e prosegue per 50 anni, così da arrivare in Shamir nel 2022: una storia condivisa, la crescita dell'azienda con quella del punto vendita – spiega al nostro quotidiano Daniela Smania, country sales manager della società oftalmica - Due persone meravigliose, i De Rosa, con un gusto eccezionale nella scelta delle montature, delle lenti e dei particolari che rendono piacevole la visita del punto vendita, con oggetti di design, e un'esposizione mirata che trasmette grande competenza e stile». La partnership è dunque stata per entrambe le parti costante, attiva e proficua, caratterizzata dal massimo rispetto e stima.

«Abbiamo puntato sul loro brand perché ci soddisfaceva per i suoi standard elevati e siamo estremamente contenti - prosegue De Rosa - Siamo sempre rimasti con Shamir, che è stato ed è tuttora il nostro unico fornitore: molti ci hanno dato dei folli per aver fatto questa scelta ma, dopo tanti anni, credo di poter affermare che è stata vincente. C’è un rapporto di fiducia, affettivo e commerciale, che ci ha permesso di ricevere costantemente assistenza e collaborazione: qualsiasi problema trova una soluzione, il che ci consente di consegnare al cliente un prodotto finale tecnicamente eccellente e di qualità». Un elemento fondamentale per il punto vendita friulano, questo, dato che si è orientato da anni su un segmento di clientela che richiede precisione ed elevate competenze tecniche. «Il 90% del nostro lavoro è focalizzato sulle progressive, nelle quali ci siamo specializzati: abbiamo deciso di puntare su un target maturo che ha bisogno di essere seguito con cura per garantirgli il maggior beneficio possibile - conclude Luigi - La nostra vocazione è risolvere casi complessi e insieme a Shamir abbiamo dato risposta a molte problematiche. È stata una scelta fortunata, ci siamo ritagliati uno spazio che ci consente di supportare le persone nel tempo. Per noi il cliente deve uscire dal centro ottico con la progressiva perfetta. Peraltro, in quanto noi stessi portatori di progressive, possiamo testarne personalmente la qualità e quindi valutare quale sia la più adatta in base alle esigenze».

Nicoletta Tobia 

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