Saranno finite le sorprese in Luxottica?

L’apertura del testamento del Cavaliere ha illuminato il volto di un membro della famiglia, poco conosciuto ma strategico per il futuro del gruppo: Rocco Basilico

La mossa di Leonardo Del Vecchio ha spiazzato pressoché tutti, persino il Corriere Economia di lunedì scorso: si era convinti che la sua eredità sarebbe stata spartita tra la moglie Nicoletta Zampillo (25%) e i sei figli dell’imprenditore scomparso (12,5% ciascuno). Rocco Basilico è uscito dal cilindro del testamento, ma in Luxottica da anni ha un ruolo importante che svolge a Los Angeles: ceo di Oliver Peoples, storico brand californiano, nonché chief wearables officer di EssilorLuxottica, può considerarsi un avamposto del gruppo nella Silicon Valley. La visita ad Agordo di Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, nel maggio di tre anni fa, nasce probabilmente dalla tessitura di questo trentenne poco visto e fotografato nel nostro paese. Il manager è figlio di Nicoletta, la cui figura si presenta, dopo la morte del marito, come uno snodo nevralgico tra passato, presente e futuro del gruppo. Figlia di uno dei primi rappresentanti di occhiali Luxottica, oggi vede i suoi due figli, Rocco e Leonardo Maria Del Vecchio, come i binari del percorso che l’azienda intraprenderà ancora più velocemente sotto la nuova guida di Francesco Milleri.

Il neopresidente di EssilorLuxottica e di Delfin, la cassaforte di famiglia, appare come l’arbitro delle volontà del Cavaliere e certamente non fallirà in questo: Del Vecchio se ne sarebbe accorto prima. Il futuro però, nonostante tutto ciò, è ancora da inventare e se Milleri è definito dalla stampa il delfino del fondatore di Luxottica, Rocco e Leonardo Maria sono le due ali verso il 2050. Cosa dobbiamo aspettarci da questa coppia di giovani figli, gli unici che operano in Luxottica tra i loro parenti? Il primo, oltre a gestire Oliver Peoples, è colui che ha accompagnato Zuckerberg sul palco nella presentazione di Ray-Ban Stories. L’occhiale cui pensano Rocco e Mark non è certo quello che stiamo indossando ora. E neppure il Ray-Ban Stories di oggi. Basilico condivide, inoltre, con Milleri il Dna della tecnologia: potremmo perciò attenderci una profonda accelerazione del mondo virtuale, potenziato proprio da Luxottica insieme agli americani. Certo, la California è sempre un sogno per i visionari, ma anche il lavoro di Leonardo Maria in Italia non è da sottovalutare: sotto la sua presidenza Salmoiraghi & Viganò ha vissuto una profonda trasformazione nel posizionamento e nell’offerta verso la qualità. Rilevante è stato anche il ruolo della Fondazione Salmoiraghi & Viganò, che confluirà nella nuova OneSight EssilorLuxottica Foundation, rappresentandone in Italia l’evoluzione, e che sarà da lui presieduta: un vero e proprio ponte di congiunzione tra il retail ottico e la classe medica. Il mondo oftalmico ha già dato il proprio messaggio forte a tal proposito, con lenti sempre più condivisibili tra ottici optometristi e oculisti, come quelle per la gestione della progressione miopica dei giovani o per correggere la presbiopia degli adulti.

Pensare in un prossimo futuro a una fruttuosa convivenza tra classe medica e area ottico optometrica appare altrettanto motivante quanto un paio di smartglasses che puntano un quadro e sulle cui lenti appare il commento del critico d’arte. Lasciamo che passi un po' di tempo. È necessario. Il Cavaliere era un uomo che ha inventato e segnato una via. Occorre rispettarla e parimenti disegnarne una rotta futuristica. Saranno finite le sorprese in Luxottica? Vedremo.

Nicola Di Lernia

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