Per Germana Vendrame, dal 1982 al servizio di Vision Adria, network che conta una trentina di negozi fra Veneto e Friuli Venezia Giulia, questi saranno gli ultimi giorni nell’ottica. Vissuti tutti con la stessa passione per il nostro settore
La generazione Z dell’ottica è quanto di meglio ci sia potuto capitare nel nostro ambiente notoriamente ancorato ai soliti nomi. Hanno una diversa base formativa rispetto agli optometristi e agli ottici, sebbene abbiano sempre bisogno del diploma di ottico per esercitare, fanno uso dei social sia a titolo personale sia professionale. Aiutano l’impresa di famiglia con strategie di Crm o realizzando protocolli e metodi nuovi di approccio ai problemi. Se il 2050 è una meta di buoni proposito sia per l’emissione zero sia per la riduzione della miopia, questi giovani che ci arriveranno si stanno preparando diversamente da noi.
I baby boomer del settore, invece, sono nati professionalmente a cavallo degli anni 90: hanno avuto a che fare con un mondo lavorativo forse più professionale nelle basi, ma molto meno tecnologico di quello attuale. Le trasformazioni che hanno vissuto sono nulla rispetto a quelle degli ultimi dieci anni dell’ottica e della generazione Z, che comprende anche i laureati in Ottica e Optometria, un po’ come la Nazionale del 1982, quella bella, che accarezzava la palla più che correre. Possiamo citare una persona, a titolo d’esempio, dei nostri baby boomer, una figura conosciuta nella nostra filiera e che nei prossimi giorni andrà in pensione dopo 42 anni di attività. Germana Vendrame, friulana, lavora nel commerciale di una piccola, ma apprezzata cooperativa, Vision Adria (nella foto, il cda: da sinistra, Stefano Mezzolo, Igino Franceschetto, Germana Vendrame e Cinzia Mantovani), e lo fa da sempre con la stessa passione per l’ottica e per chi la pratica: non se l’è mai tolta di dosso e ancora oggi, nel suo countdown aziendale, non ha intenzione di perderla.
Idealmente Germana sta passando il testimone alla generazione Z dell’ottica, perché se questi ragazzi abbineranno alle forti competenze anche i valori del passato, diventeranno invincibili. E il 2050 sarà una passeggiata trionfale (con la collaborazione di Nicola Di Lernia).
(red.)