La riflessione dell’organismo che riunisce le aziende italiane dell’oftalmica aderenti all’associazione di categoria nasce da una forte preoccupazione per la situazione che il comparto si trova ad affrontare. «Il rincaro dei costi dell’energia e delle materie prime, che già nel 2021 si era ripercosso sui costi di produzione, si sta aggravando in maniera molto importante: anche a seguito della guerra in Ucraina, sono raddoppiate le spese per gas ed energia elettrica, che, unitamente ai rincari di trasporti, logistica e imballaggi, solo per citare le voci più rilevanti, andranno a incidere pesantemente sui bilanci delle imprese - si legge in una nota del gruppo confindustriale - I produttori di lenti in particolare lanciano un allarme relativo alla loro capacità di contenimento di questo ulteriore aumento dei costi».
Paolo Pettazzoni (nella foto) ricorda, infatti, che le imprese oftalmiche già da un po’ di tempo stanno cercando di assorbire il più possibile tali aumenti all’interno dei bilanci aziendali. Il rischio concreto però è mettere in pericolo la ripresa post pandemia, che si stava apprezzando soprattutto per i prodotti ad alto valore aggiunto, come ad esempio le progressive. «Nella situazione attuale, acuita dal conflitto, stiamo arrivando a un livello insostenibile di incrementi dei costi - afferma nel comunicato il presidente del Gruppo Lenti Anfao - Abbiamo avuto finora un grande senso di responsabilità, ma adesso, con questa ulteriore accelerazione a livello di produzione e gestione, stiamo faticando: non escludiamo quindi che possa essere necessario chiedere all’intera filiera, distribuzione per prima, la collaborazione essenziale a sostenere la ripresa del settore oftalmico».
Ne consegue che un aumento dei prezzi di sell in, peraltro assente o marginale da anni a parità di prodotti, sia inevitabile, ma al momento è difficile quantificarlo o prevederne i tempi, anche per le diverse politiche commerciali di ogni realtà industriale. «Siamo vicini al mondo del retail, soprattutto indipendente, che già dal dicembre scorso sta registrando qualche difficoltà nel business e una giustificata preoccupazione, prima a causa della quarta ondata di Covid e poi per le conseguenze delle tensioni internazionali - sottolinea Pettazzoni a b2eyes TODAY - La nostra proposta è quella di fare squadra: l’industria oftalmica nazionale attuerà un ulteriore sforzo per contenere il più possibile i rincari dei listini. Ci aspettiamo altrettanto senso di responsabilità da parte degli ottici italiani, per attutirne l’impatto nei confronti del consumatore finale, che pure è in difficoltà e per le stesse ragioni».
A.M.