Pasquini: perché ho chiuso via Indipendenza

Il 24 ottobre scorso è stato l’ultimo giorno di attività per lo storico centro ottico bolognese. «Ma il Covid non c’entra, semmai tutti gli adempimenti burocratici cui bisogna quotidianamente far fronte», rivela a b2eyes TODAY il suo titolare

Dopo cinquant’anni di professione Luigi Pasquini, figura di riferimento dell’ottica sotto le Due Torri, non lascia, ma nemmeno raddoppia. «La decisione di chiudere lo storico centro ottico di via Indipendenza, di cui avevo comprato i muri vent’anni fa e che rappresentava la continuità con l'attività presente da oltre un secolo, è stata maturata negli ultimi mesi», racconta l’imprenditore ottico bolognese. Si tratta di un negozio storico per la città. Nel 1907, infatti, apre lo Studio Fotografico Pasquini, grazie a Tito Pasquini, importante fotografo dell’epoca e reporter del Resto del Carlino. L'attività di ottica comincia nel 1939 con il figlio Ugo. Dal 1966 l'azienda ottica passa nelle mani della terza generazione con Luigi. «Questo punto vendita mi ha permesso di incontrare ogni tipo di clientela, attori, artisti, di scrivere nel 2007 un libro sui cento anni di via Indipendenza e, nel 2013, anche un volume sulla storia degli occhiali, con la Fabiano Gruppo Editoriale», ricorda Pasquini, per il quale, però, il modo di fare impresa è cambiato, è diventato sempre più impegnativo dal punto di vista burocratico. Ed è cambiata anche la “sua” via Indipendenza. «Al di là delle conseguenze legate all’attuale emergenza sanitaria, in questa fondamentale arteria della viabilità e dello shopping bolognese i negozi sono ormai tutti monomarca dell’industria - afferma - Ecco perché ho deciso, in sintonia con mia moglie e mio figlio Gian Luca, di proseguire l’attività esclusivamente nell’Ottica Bardelle, sempre di nostra proprietà, situata in una zona altrettanto centrale di Bologna, via Augusto Righi: qui continueremo a offrire il medesimo servizio alla clientela, con la stessa passione» (nella foto, un'immagine d'epoca del negozio di via Indipendenza, quando l'attività era ancora di foto ottica).

A.M.

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