Milleocchiali acquisisce i centri ottici Optistar

La catena di proprietà della famiglia, che conta una ventina di punti vendita concentrati soprattutto nel Lazio, ha assorbito cinque dei sei negozi dell’insegna avviata alla fine degli anni Sessanta

Tre a Roma, uno a Tivoli e uno a Isernia: cinque dei sei centri ottici Optistar passano alla famiglia Folletto. «Optistar, nata nel 1969, mantiene soltanto uno dei suoi storici negozi della Capitale - spiega a b2eyes TODAY Francesco Folletto (nella foto), responsabile marketing di Milleocchiali - Dal primo marzo gli altri saranno, invece, operativi con la nostra insegna».

L’acquisizione, avvenuta in un momento delicato per l’economia italiana e non solo, ha l’obiettivo di consolidare la presenza di Milleocchiali su Roma, città di riferimento per la catena familiare che oggi conta 15 punti vendita diretti e 4 in franchising, prevalentemente nel Lazio, ma anche in Campania e in Toscana. «Il passo successivo sarà riprendere il progetto di espansione avviato qualche anno fa - aggiunge Folletto - Quelli di Optistar sono negozi storici della Capitale, il cui business è impostato sulla vendita tradizionale, soprattutto di occhiali da vista: si tratta di veri e propri centri ottici di quartiere, con i quali abbiamo individuato subito un’affinità con la nostra filosofia aziendale».

Entro marzo gli store Optistar riceveranno quindi un restyling per adeguarsi al concept di Milleocchiali, che attualmente conta 60 dipendenti, ai quali si aggiungeranno i 15 collaboratori di Optistar. «Verranno cambiati sia gli arredi sia la strumentazione», precisa il manager romano.

Nei nuovi negozi verranno proposte anche le montature Dolceroma, housebrand della famiglia Folletto. «L’80% della produzione di occhiali avviene in azienda grazie a un’apparecchiatura per la lavorazione dell’acetato nel nostro laboratorio, cui si dedicano due addetti - dice ancora Folletto - Siamo inoltre specializzati in lenti a contatto su misura, in particolare di rigide gas permeabili, per le quali a breve introdurremo un macchinario più avanzato».

F.T.

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