L’evento (nella foto principale), si legge in una nota degli organizzatori, ha unito la filosofia del centro ottico milanese Punto Ottico Humaneyes e dell’azienda dell’occhialeria elvetica Akoni Group per lanciare un messaggio: porre lo sguardo sull’unicità della persona, in tutta la sua umana bellezza. Le donazioni raccolte durante la serata benefica #ORAMIVEDI serviranno a sostenere Optolab, il laboratorio sulla visione di Nemolab, l’hub di ricerca tecnologico nato nel 2021 nel solco dell’esperienza clinica dei Centri NeMO, un network clinico nazionale che oggi conta sette strutture. «A fronte di patologie complesse come la Sla, la Sma (l’atrofia muscolare spinale, ndr) e le distrofie muscolari, infatti, che vedono nel tempo una compromissione della funzione motoria, respiratoria, deglutitoria e dell’eloquio verbale, preservare l’occhio in buona salute diventa ancora più importante: il sistema visivo può diventare nel tempo, in particolare per chi vive con la Sla, l’unica modalità che permette di interagire con l’esterno, governando con gli occhi gli ausili di Comunicazione Aumentativa Alternativa - spiega ancora il comunicato - Sono 1.140 le valutazioni effettuate a oggi dalla struttura milanese, di cui 935 per persone con Sla, e 250 sono gli occhiali, da adulto e bambino, donati ai pazienti al fine di garantire quella qualità di vita fatta della possibilità di continuare a porsi in relazione con gli altri, comunicando attraverso gli occhi». Questo grazie all’iniziativa Occhiale Solidale, attiva dal 2018, portata avanti negli anni anche grazie al supporto di Hoya e di alcuni centri ottici, come Punto Ottico.
«Avevamo già realizzato un appuntamento a sostegno del Centro Clinico NeMO a novembre del 2019: ci era sembrato consequenziale creare un evento all’interno di un negozio di ottica, anche perché quando necessario forniamo loro montature e lenti - spiega a b2eyes TODAY Marco Annibali, alla guida di Punto Ottico Humaneyes a Milano - Dato che la struttura opera grazie alle donazioni, anche quest’anno abbiamo collaborato a una raccolta fondi mettendo innanzitutto a disposizione i contatti con i nostri fornitori. Akoni ha dato un grandissimo sostegno all’iniziativa, sponsorizzando gran parte della serata e devolvendo direttamente un contributo al centro, così come ha fatto Hoya, che da anni collabora al progetto. Sono inoltre subentrati anche Confcommercio e altri enti e realtà che hanno donato o fornito materiale per l’evento». Gli invitati, accorsi numerosi, hanno a loro volta fatto donazioni. Inoltre Akoni ha messo a disposizione otto modelli di occhiali a marchio proprio, di Valentino e di Balmain, da poter acquistare e il cui ricavato va direttamente e totalmente al progetto.
Il catering è stato gestito tramite Slafood, nata dall’intuizione di Davide Rafanelli, persona con Sla e paziente di NeMO di Milano, insieme a Roberto Carcangiu, presidente dell’Associazione professionale cuochi italiani, per studiare soluzioni nutritive per i malati che sviluppano problemi di deglutizione: per l’occasione si sono riuniti grandi chef del panorama italiano come Filippo La Mantia (nella foto sopra), Elio Sironi, Christian Benvenuto e Fabio Zanetello, che hanno offerto agli ospiti le loro creazioni di finger food preparate in esclusiva. «A questi si è aggiunto Ernst Knam, che ormai è nostro cliente e amico, il quale ha fornito le sue celebri praline», aggiunge Annibali. E cliente del centro ottico è anche il fotografo Federico Garibaldi, che ha messo a disposizione una selezione esclusiva della sua collezione dedicata alla città di Milano, tratta dalla mostra Through-Speriamo che il tempo non sia in ritardo, esposta durante la serata. «Pure in questo caso è stato possibile acquistare le opere, siamo riusciti a venderne una il cui ricavato è stato totalmente devoluto - aggiunge il professionista lombardo - Le istantanee sono state scattate attraverso i finestrini dei tram di Milano. Quando questi vengono ricoperti di pellicola per realizzare le pubblicità, se si fa una foto attraverso i microfori che la compongono si crea un po’ un effetto “occhiale stenopeico”: da vicino non si riesce a intravedere nulla di ciò che c’è dietro, mentre man mano che ci si allontana si distinguono sempre meno i fori e sempre più l’immagine retrostante. Poiché l’iniziativa si chiamava #ORAMIVEDI, abbiamo scelto queste opere: un effetto ottico particolare che consente interpretazioni diverse».
Durante la serata sono stati raccolti quasi 10 mila euro, ma restano ancora alcuni occhiali in vendita e ci sono stati clienti che anche successivamente hanno chiesto come fare a donare. «A noi premeva dare visibilità al Centro Clinico NeMO, in modo che chi vuole possa poi dare il proprio sostegno in un secondo tempo, a prescindere dall’evento in sé», conclude Annibali.
N.T.