Maurizio Costanzo: quegli occhiali da lettura in punta di naso

Il giornalista, presentatore televisivo, conduttore radiofonico e sceneggiatore è morto il 24 febbraio a 84 anni: personaggio con molte sfaccettature, ma innovatore in tutto ciò che ha fatto

È stato uno dei volti televisivi più noti, sicuramente quello più a lungo in scena. E non solo. Basta pensare al quotidiano da lui fondato e diretto, L’Occhio, discutibile per molti aspetti ma di un tipo di giornalismo, per la fine degli anni 70, innovativo. Importante la sua presa di posizione di fronte alla mafia, così forte da renderlo l’obiettivo di un attentato, fortunatamente scampato. Ma il Costanzo più popolare è stato quello del Maurizio Costanzo Show, una formula di salotto televisivo da lui inventato, che benché “stracopiato”, non ha mai avuto rivali. Lo ricordano tutti con quegli occhialini da lettura che toglieva e metteva sempre a filo del naso (nella foto, tratta da corriere.it). Li teneva in un portaocchiali utilizzato anche per nascondere dalla vista della moglie Maria De Filippi le caramelle Rossana, di cui era ghiotto.

Chi è stato suo ospite, soprattutto se non era un personaggio, ricorda che nel dietro le quinte spesso salutava senza entusiasmo, distrattamente. Non dava consigli, non anticipava le possibili domande. Una volta a un comico aveva detto di parlare liberamente di tutto, anche con parolacce. Era conscio di essere un uomo senza nessuna attrattiva fisica, eppure piaceva alle donne. Forse per il senso dell’umorismo e la straordinaria efficienza e creatività. Era capace di impegnarsi in molti progetti contemporaneamente, abbandonandoli appena entravano in funzione, ma sempre conservandone e ribadendone la paternità. Amava molto gli animali, in particolare i cani. Lo si vedeva spesso nel suo camerino con un pastore tedesco o in alternativa con due bassotti. Sosteneva che l’osservazione del mondo animale era stata per lui una lezione di vita. “Gli animali - diceva - prevaricano l’altro solo per stato necessario alla sopravvivenza, l’uomo prevarica per noia, gioia, insicurezza, vuoto, ambizione”.

Luisa Espanet

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