La remuntada dell’ottica

Il primo semestre dell’anno chiude in perdita per tutti, chi più chi meno. Il retail ha beneficiato di un rimbalzo delle vendite a maggio e a giugno derivante dalla quasi mancanza di scontrini a marzo e ad aprile. Per centrare il pareggio nel 2020 occorrerebbe quello che, in gergo calcistico spagnolo, è il ribaltamento del risultato della partita d’andata con quella del ritorno in casa, passando così il turno a discapito della prima batosta. Ce la faremo?

È successo al Barcellona nel 2017, quando perse a Parigi 4-0 e gli riuscì la remuntada in casa vincendo 6-1 e passando il turno. Per contrappasso la subì sempre il Barcellona con il Liverpool nel 2019, quando i catalani vinsero la prima per 3-0 e persero in trasferta 4-0 lasciando agli inglesi la finale di Champions League che poi conquistarono. La remuntada servirebbe oggi anche all’ottica e all’occhiale in Italia. Al distretto del Cadore che vede ancora molta cassa integrazione e un export sotto i consueti livelli. All’occhialeria in generale per continuare a convincere il retail italiano ad acquistare rinfrescando le collezioni. Infine allo stesso retail, che ha vissuto due mesi e mezzo favorevoli a chiudere il semestre con un segno di fatturato meno drammatico, ma si sta domandando quanto contare sul domani. Se il virus ci lascerà lavorare potremo con grande sforzo, molto ingegno e un po’ di fortuna tentare la remuntada o quanto meno puntare ai supplementari di questa difficile partita con il 2020. È però necessaria la consapevolezza che questa non casca dal cielo, ma è frutto di programmazione, coraggio, un pizzico di follia e purtroppo capita raramente. Va perciò tenuto in considerazione lo sforzo che tutti dovrebbero fare per raggiungerla. Ho la sensazione, invece, che per molti i risultati rassicuranti degli ultimi 75 giorni abbiano cancellato paure e slanci.

Già luglio dirà quanto il rimbalzo del post lockdown investirà anche i mesi caldi. Il secondo semestre si presenta, infatti, come il 4-0 che il Barcellona ha recuperato vincendo 6-1 al 94’. Massimo Cacciari, nella trasmissione di Rai3 Cartabianca di martedì scorso, ha espresso con rammarico l’ipotesi che l’autunno italiano ritorni a essere caldo come in anni passati. La crisi potrebbe avere una combinazione pericolosa di elementi economici, sociali, occupazionali. Lo stato di emergenza ipotizzato dal Governo per tutto il 2020 è il chiaro segnale che le incertezze superano le certezze e che questo effetto placebo di emergenza potrebbe indebolire l’assetto istituzionale e l’humus democratico del nostro paese. Cacciari l’ha definita una “democrazia dittatoriale”, frutto di una decadenza dell’Italia che può sollecitare l’intervento di investitori barracuda e della criminalità organizzata. Servirebbe una guida forte, esclama Cacciari, ma non c’è.

Proviamo a trovarla in noi questa guida forte: facciamoci carico almeno per la nostra fetta di torta di dare slancio al voler fare e al provare a farlo insieme. La seconda edizione del Progressive Business Forum, che si terrà in versione digitale il 21 e 22 settembre ha questo obiettivo: offrire un rimbalzo ulteriore al nostro mercato, spazi di riflessione e azione su cui ognuno troverà una propria combinazione. La presenza straordinaria di Giulio Tremonti è un chiaro gesto di volontà nell’illuminarci una strada, una traiettoria. Con il suo ultimo libro Le tre profezie Tremonti ha espresso un parere autorevole su come siamo arrivati fino a qui. Proveremo a chiedere in diretta un’altra di profezia al ministro italiano dell’Economia e delle Finanze più visionario e “creativo” degli ultimi decenni: cosa ci aspetta nel macro e cosa possiamo fare noi nel nostro micro. Perché, come diceva un altro uomo di numeri come Albert Einstein, “è preferibile essere ottimista e avere torto piuttosto che pessimista e avere ragione”. Almeno ci avrai provato.

Nicola Di Lernia

Professione