La grey economy? Strategica per l’ottica

Lo ha evidenziato la quinta edizione del convegno promosso da Vision Adria in collaborazione con la Fondazione Banca degli Occhi del Veneto il 23 settembre a Mestre: un centinaio di professionisti della visione, non soltanto del nord est, hanno seguito gli interventi interdisciplinari sul tema

«Perché un convegno su un argomento così ad ampio spettro, mentre nel 2024 abbiamo assistito a numerosi eventi monotematici? Con il Cda di Vision Adria si è ritenuta questa tematica molto sottostimata dal mondo dell'ottica ma altrettanto viva, nonché fonte di possibili soddisfazioni - spiega a b2eyes TODAY Nicola Di Lernia, curatore e conduttore di “A Nord est dell’ottica”, appuntamento congressuale avviato nel 2016 - Il segmento della cosiddetta grey economy, quella che riguarda gli over 65, presenta infatti interessanti opportunità per il nostro settore, alla luce di una serie di ragioni. Oltre ai ben noti argomenti demografici e alla vitalità presente e futura di tale fetta di popolazione, secondo dati di Confindustria questo è il target più resiliente alle crisi economiche e con la maggiore capacità di reddito e minore debito rispetto alle altre età: il valore complessivo della spesa annua realizzata da tale fascia della popolazione è, infatti, di circa 200 miliardi di euro, quasi un quinto dell’intero ammontare dei consumi delle famiglie italiane. Si stima inoltre che nel 2030 la quota varrà circa il 25% del totale e nel 2050 il 30%».

Al convegno di Mestre oculisti, docenti del mondo ottico optometrico (nella foto, a destra, Laura Boccardo, direttrice dell'Irsoo, con Di Lernia), imprenditori dell’eyewear e manager dell’oftalmica e della contattologia si sono confrontati su questi aspetti, analizzando anche il contributo che può offrire l’intelligenza artificiale. «Il messaggio di fondo uscito dalla giornata di lavoro è che le esigenze visive degli over 65 sono molteplici e spesso diverse l’una dall’altra, in base al singolo portatore e alle sue abitudini di vita: un solo occhiale o una sola soluzione visiva non può rispondere a tutte, per cui bisogna intraprendere la strada del multi equipaggiamento, ancor più necessario in questo segmento di mercato», afferma ancora Di Lernia (nella foto principale, Piera Da Rin di Luxol e Nicola Belli di Venevision-Trisottica).

A cura della redazione

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