L’Ecoo adotta il sistema Wco: l’Italia sale al primo livello di optometria

Sinora l’organismo europeo e quello mondiale non avevano utilizzato lo stesso metodo di classificazione. Oggi invece il professionista italiano può essere considerato a tutti gli effetti al livello 2, quello del refracting optician

«Secondo il World Council of Optometry sono quattro i livelli di classificazione dell’attività professionale di un ottico o di un optometrista. Tale classificazione, la sua gestione e la relativa dizione sono sempre state considerate diversamente in Europa: ora abbiamo invece deciso di adottare il medesimo sistema di competenze del Wco», spiega a b2eyes TODAY Massimo Revelli (nella foto), dai primi di ottobre alla guida dell’European Council of Optometry and Optics.

Così oggi, secondo il Blue Book di Ecoo, di cui è prossima una versione aggiornata, al livello 1, quello del dispensing optician, che si limita a dispensare il dispositivo ottico sulla base di un’istruzione da parte di un optometrista o di un oculista, troviamo paesi come Francia e Turchia. Al livello 2, invece, quello del refracting optician, che fa anche la refrazione, si trovano, fra gli altri, Belgio, Repubblica Ceca, Polonia e Romania. «Ora possiamo inserire di diritto al livello 2 pure l’Italia, avendo preso come metro di paragone anche su scala europea il sistema del World Council of Optometry - ricorda ancora Revelli - E in ambito Wco questo viene considerato il primo livello di optometria».

Segue il livello 3, secondo cui l’optometrista fa un’investigazione della parte anteriore dell’occhio, con utilizzo o meno delle diagnostic drugs, ad esempio il cicloplegico: vi rientrano, tra gli altri, Germania e Spagna, che non le usano, e i paesi nordici e la Svizzera, che invece le utilizzano. E, infine, il livello 4, l’optometrista che può usare agenti farmaceutici per la cura, ad esempio, di congiuntivite o del post cataratta: in Europa soltanto i professionisti della visione del Regno Unito ne fanno parte.

«Ecoo punta a realizzare uno standard comune a tutti i 25 paesi aderenti all’associazione, tramite la creazione della figura dell’optometrista europeo: per rilasciare questo diploma vengono accreditate dalla stessa Ecoo alcune università e già 400 professionisti lo hanno conseguito - conclude Revelli - L’obiettivo è che venga riconosciuto da tutti o almeno da una larga parte dei paesi europei interessati, anche se per ora sono pochi quelli che lo hanno già fatto».

A.M.

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