L’azienda guidata da Roberto Vedovotto prosegue, dunque, la propria crescita: ha chiuso infatti lo scorso anno con un fatturato di oltre 1,1 miliardi di euro, «confermando la validità della strategia adottata e spinta dal contributo di Lindberg e Maui Jim (le ultime acquisizioni, ndr)», si legge nella nota riepilogativa dei risultati di Kering a fine 2022 e nel quarto trimestre di quell’anno. Trimestre che sempre per la divisione eyewear ha fatto segnare una crescita del 30% di fatturato su base comparabile.
In forte incremento anche il risultato operativo corrente, con 203 milioni di euro, due volte e mezza quello dell’esercizio precedente. Il comunicato ricorda, inoltre, che «dedotti i costi aziendali, il risultato operativo corrente del segmento Kering Eyewear and Corporate nel 2022 è stato negativo per 88 milioni di euro, un tangibile miglioramento rispetto al 2021 (nella tabella sotto)».
Nell’ultimo anno il gruppo Kering ha superato complessivamente quota 20 miliardi di euro in termini di ricavi, pari al +15% a cambi correnti e al +9% su base comparabile rispetto al 2021. Positiva anche la marginalità, con il risultato operativo corrente a 5,6 miliardi di euro, in crescita dell’11% rispetto all’esercizio precedente, il margine operativo corrente pari al 27,5% delle vendite e l’utile netto in aumento del 14%. Il quarto trimestre ha tuttavia lanciato un campanello d’allarme, con un calo del fatturato del 2% a cambi correnti e del 7% su base comparabile: in particolare Gucci ha fatto registrare una contrazione delle vendite pari al 14% su base comparabile rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
(red.)