“Italia è Moda” ha debuttato il 3 agosto a Osaka, in Giappone, nell’ambito delle Giornate della moda italiana nel mondo: il progetto, promosso dal ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale per valorizzare il made in Italy su scala globale, è realizzato in collaborazione con Ice Agenzia e con Anfao, Camera Nazionale della Moda Italiana, Confapi Uniontessile, Confartigianato Moda, Confartigianato Orafi, Cna Federmoda, CNA Orafi, Confindustria Accessori Moda, Confindustria Federorafi, Confindustria Moda-Federazione Tessile e Moda, Altagamma.
Si tratta di un format promozionale itinerante che ha preso il via da Expo Osaka, all’interno del Padiglione Italia (nella foto), con un buon successo di pubblico: nel 2025 toccherà anche gli Emirati Arabi, con una tappa questa settimana a Dubai, per poi proseguire in Brasile, a metà ottobre, con eventi a San Paolo, Rio de Janeiro e Belo Horizonte, e concludersi in India, alla fine dello stesso mese, a Nuova Delhi, Ahmedabad e Mumbai. L’obiettivo, nelle intenzioni dei promotori, è raccontare la forza, la bellezza e la visione del made in Italy attraverso tre parole chiave: creatività, sostenibilità e internazionalizzazione.
La prima tappa della mostra, curata da Clara Tosi Pamphili, ha voluto essere una sintesi della moda italiana contemporanea, dove insieme alle voci della produzione industriale e artigianale hanno trovato spazio anche quelle dei giovani talenti creativi. «A rappresentare l’eccellenza dell’occhialeria nazionale è stata Anfao, con un progetto espositivo curato nei minimi dettagli per offrire una coinvolgente panoramica del mondo dell’eyewear italiano: un oggetto d’uso quotidiano che, nel nostro paese, è diventato simbolo di stile, innovazione e identità artigianale - spiega una nota dell’associazione di categoria - Il percorso ha accompagnato i visitatori tra design e materiali all’avanguardia, combinando memoria storica e visione futura: dai sei modelli d’epoca del Museo dell’Occhiale di Pieve di Cadore, rappresentativi di sei decenni del secolo scorso si è passati a una selezione di materiali che rappresentano l’eccellenza tecnica del settore, come titanio, acetato di cellulosa e Grilamid TR90».
In mostra anche semilavorati, frontalini, aste e blocchi policromatici in acetato che raccontano il processo artigianale di stratificazione del colore. «La sezione dedicata al disegno ha messo poi in luce la progettualità italiana attraverso bozzetti originali eseguiti a mano, come quelli firmati da Sergio Cereda tra gli anni 70 e 90, che testimoniano l’evoluzione dello stile e del gusto - prosegue il comunicato - Accanto a questi materiali, una selezione di disegni tecnici contemporanei. Il racconto era completato da una selezione di immagini storiche: fotografie che ritraggono gli artigiani al lavoro e le prime fabbriche del Cadore tra il 1890 e il 1934, le prime edizioni di Mido e campagne pubblicitarie dagli anni 50 agli anni 80 che raccontano l’evoluzione dello stile e restituiscono tutta la forza culturale e identitaria della filiera italiana dell’occhiale».
A cura della redazione