Con il ritorno in televisione della campagna sulle lenti progressive personalizzate (nella foto sotto), “così confortevoli che non ti accorgi di indossarle”, Hoya vuole «riaffermare l’impegno nello sviluppo della categoria e nel miglioramento della qualità della visione per le persone, contribuendo così al successo e alla crescita degli ottici optometristi partner», si legge in una nota della società.
Il suo amministratore delegato, Maurizio Veroli (nella foto principale), ritiene infatti che negli ultimi tre anni Hoya ha svolto un ruolo chiave nell’espansione delle progressive sul mercato italiano, grazie a diversi fattori. «Il primo è l’ampia gamma di soluzioni personalizzate, per Hoya le più vendute, che, grazie all’esclusiva tecnologia di armonizzazione binoculare, offrono al portatore una visione naturale anche nella vita dinamica – spiega il manager nel comunicato - Il secondo è legato agli importanti investimenti in comunicazione, che testimoniano il nostro impegno nello sviluppo della categoria e nella crescita dei nostri partner, al quale va aggiunta l’esperienza di qualità nel centro ottico, con proposte all’avanguardia come i sistemi di videocentratura visuReal con AI. Non ultimo la produzione in Italia, che garantisce prodotti precisi in tempi brevi, anche in 24 ore».
Secondo Veroli, sempre più italiani scelgono le lenti progressive. «Dietro questa evoluzione c’è il ruolo strategico dei nostri ottici optometristi partner, che valorizzano innovazione e qualità per i loro clienti sul territorio - afferma il numero uno della società con sede a Garbagnate Milanese - Il non adattamento continua a essere una importante barriera all’acquisto e lo spot con il claim “così confortevoli che non ti accorgi di indossarle” avvicina i presbiti alle progressive Hoya».
Il nuovo piano media dell’azienda punta a garantire elevata visibilità e una copertura efficace del target presbiti: sono previsti 36 milioni di contatti e oltre tremila spot, di cui il 50% in prime time. «La campagna digital completerà e potenzierà ulteriormente l’investimento in tv, massimizzando l'impatto sul target», conclude la nota.
A cura della redazione