Carlotta Gilli (nella foto sotto, tratta da ansa.it), torinese, 23 anni, da quando ne aveva 6 soffre della malattia di Stargardt. Come spiega il sito di Iapb Italia, si tratta di una patologia ereditaria della retina che si manifesta generalmente entro le prime due decadi di vita, ma i sintomi possono presentarsi anche nell’età adulta ed è la più frequente distrofia maculare ereditaria a esordio giovanile. «La sindrome di Stargardt colpisce una persona su diecimila e io ero quella persona. Ma non ricordo come vedessi quando avevo 10/10 ora che ne ho uno. Nella sfortuna sono stata fortunata, per me la vista è sempre stata così. Non mi sono fatta domande: se la malattia era per me, vuol dire che avevo più strumenti di altri per affrontarla e dovevo conviverci», ha raccontato nei giorni scorsi Gilli al Corriere della Sera: con due medaglie d’oro, una d’argento e una di bronzo a Tokyo 2021, 22 medaglie ai Mondiali, delle quali 14 d’oro, 13 titoli europei e 38 italiani, è oggi una delle più forti nuotatrici paralimpiche a livello mondiale, come confermano le cinque medaglie di Parigi 2024, due ori, un argento e due bronzi. «Ho scoperto tardi questo mondo, ma me ne sono subito innamorata. Aiuta tanto chi ha una disabilità. Bisogna uscire di casa e non avere timore di essere se stessi», ha sottolineato Carlotta al Corriere della Sera.
Medaglia d’argento nel lancio del disco il 3 settembre scorso e quarto podio paralimpico consecutivo, dopo gli ori nel peso di Londra 2012 e Rio 2016 e il secondo posto a Tokyo 2021, per Assunta Legnante (nella foto principale, tratta da gazzetta.it): la campionessa napoletana di lancio del disco e di getto del peso ha gareggiato prima tra i normodotati e poi, dal 2009, quando il glaucoma congenito di cui soffre ha cominciato ad aggravarsi, nella categoria che raggruppa atlete non vedenti o ipovedenti, dove ha conquistato a Parigi 2024 il secondo posto nel disco e il 6 settembre gareggerà anche nel peso.
Angelo Magri