Figli e figliastri

Il 30 ottobre scorso si è celebrata la Giornata mondiale del risparmio. Il 2020 è stato l’anno consacrato a questo aspetto per chi se l’è potuto permettere: anche l’ottico avrà fatto altrettanto nella sua impresa familiare?

È paradossale. Vivere una dissennata crisi di governo in piena seconda ondata pandemica, con l’operazione vaccini ancora in bilico, e trovare oltre le barricate la serenità degli italiani di fronte a questo orizzonte: è quanto emerge dall’ultima ricerca Ipsos sul risparmio. Fin qui abbiamo trattato questo tema nella pandemia come una conseguenza del fatto più grave: c’è il virus, non si può uscire di casa, quindi si risparmia. Tuttavia l’accentuata propensione al risparmio maturata in questo ultimo anno non muterà con il calare dell’emergenza sanitaria. L’atteggiamento nei confronti dell’economia e del risparmio è, infatti, caratterizzato da evidenti contraddizioni. Da una parte si rileva una ritrovata serenità e fiducia rispetto alla propria situazione economica, dovuta al senso di tranquillità indotto dal largo incremento del numero di risparmiatori e, forse, da un ridimensionamento delle aspettative. Dall’altra è diffusa una preoccupazione generalizzata circa i destini del paese e del mondo, che induce molta cautela sia nel consumo sia nell’investimento. In questo contesto si acuiscono le differenze: una quota significativa di connazionali, seppur minoritaria, sta velocemente riducendo la propria capacità di resistere alle difficoltà, mentre altri la stanno migliorando. I timori sul futuro appaiono contrastati solo da una crescita della fiducia nell’Unione Europea, nella direzione intrapresa e nelle potenzialità dell’euro.

Stiamo ricostruendo l’approccio a un tessuto sociale collettivo come dopo la Seconda guerra mondiale? È ancora presto per dirlo. Però sempre il rapporto Ipsos evidenzia il nuovo atteggiamento nei confronti del risparmio che prima della pandemia non c’era. “Gli italiani ambiscono e guardano al risparmio come fonte di tranquillità, molto più di quanto non accadesse in passato, a fronte di un futuro in cui le incognite non mancheranno - si legge nella ricerca - Infatti, oggi il risparmio viene sempre più vissuto come un ingrediente funzionale a una proiezione al breve-medio termine, piuttosto che come fonte di sacrificio odierno per una progettazione di lungo periodo”.

L’ottico, madre e padre di famiglia, come si sta comportando in questo contesto di contraddizioni? Probabilmente come i genitori che negli anni 50 o 60 dovevano decidere quale dei tre figli mandare a studiare all’università. Il feeling con l’oftalmica appare scontato e dichiarato. Un figlio maggiore esemplare. Quando ne hai bisogno arriva e risolve. Il figlio minore, le lenti a contatto, ha preso dal grande, anche se ha le sue piccole comprensibili necessità. È forse il mezzano, la montatura, quello oggi più trascurato? Quello cui i genitori stanno imponendo delle rinunce dopo i tanti sacrifici fatti per lui in precedenza? Il Mido è ancora lontano e risorgerà dopo oltre due anni di assenza giustificata. Ma oggi non può aiutarci a esprimere dei giudizi. Eppure si ha la sensazione che qualcosa stia cambiando alla tavola dell’ottico, che si possa annullare o ridurre la disparità tra figli e figliastri. E che se ne debba prendere subito consapevolezza. Per non squilibrare, quando arriveremo a giugno, l’armonia di questa benestante famiglia all’italiana.

Nicola Di Lernia

Professione