Nei giorni scorsi è deceduto improvvisamente a 64 anni il manager di R.O.M., che ha dedicato l’intera vita professionale alla distribuzione di strumenti per la sala refrazione e il laboratorio ottico
«Non ho mai avuto uno screzio con lui, non l’ho mai visto senza un sorriso: Diego Corletto non solo andava d’accordo con gli ottici con cui aveva a che fare, si specchiava in loro - afferma a b2eyes TODAY Tomaso De Cesare, amministratore delegato di R.O.M., la società esclusivista sul canale ottico nazionale di Nidek e Oculus, con cui Corletto collaborava da sette anni - Adorava fare il porta a porta, presentarsi soprattutto in punti vendita nuovi, lasciare il suo biglietto da visita e il catalogo, proprio come si faceva una volta. Pur essendo cambiato il mestiere del commerciale, non rimpiangeva i tempi passati: si è sempre adeguato alle novità, ma con il suo stile».
Dopo un ventennio di attività in Briot, dove raggiunse importanti incarichi in ambito commerciale, nel 2014 entrò in R.O.M., come responsabile vendite per il nord Italia, «un ruolo molto delicato, vista l’ampiezza e l’importanza dell’area di riferimento – aggiunge De Cesare – Alla fine del 2019, con l’ingresso di Emanuele Pedrina in quella mansione, gli affidammo un incarico di coordinamento, tra l’attività di key account e quella di tramettere il suo profondo know how al nuovo manager, perché Corletto era la storia del nostro lavoro, che si trattasse di strumentazione per la sala refrazione, per il laboratorio o altro ancora per il centro ottico». Lo stesso Pedrina lo ricorda al nostro quotidiano come «un uomo, un calciatore, un professionista serio, che rispettava le persone e la clientela: è stato un onore lavorare con lui».
Da giovane Corletto, originario di Glarus, in Svizzera, ebbe un’importante carriera anche come calciatore nel Verbania, società che a cavallo degli anni 70 ha militato per diversi campionati in Serie C. “Fu difensore centrale del Verbania tra gli anni 70 e 80. Dopo l’esperienza giovanile andò in prestito all’Arezzo, per poi tornare a vestire i colori biancocerchiati, in più occasioni anche con la fascia da capitano - si legge su verbaniamilleventi.org - Uomo di grandi sorrisi e di poche parole, viene ricordato per le doti umane e come atleta energico, dal fisico imponente, forte marcatore ma anche votato all’attacco, come lo erano i giocatori di una volta”.
Una vita dedicata, dunque, con entusiasmo alle sue passioni: il calcio, il lavoro e la famiglia. «Diego era una persona generosa e gentile, sempre disponibile: la sua dedizione e il suo entusiasmo nella professione erano unici, in questi anni ha creduto nella crescita della sua area, raggiungendo grandi risultati - dice a b2eyes TODAY Francesca Paolini, responsabile marketing di R.O.M. - Lascia in noi un grande vuoto, ma anche ricordi bellissimi, come la sua emozione di fronte all’International Sales Division di Nidek Tokyo nel 2016 a Roma, in occasione di una delle giornate che dedichiamo ai clienti, durante la quale fu premiato per gli obiettivi conseguiti» (nella foto, a sinistra, accanto a De Cesare). Un’altra sua grande passione era il tango. «Non faceva ancora parte del nostro team quando lo vidi ballare un tango nello stand Nidek in occasione di un Mido - racconta De Cesare - Una decina d’anni più tardi si prendeva ancora in giro per quel ballo: in me resterà sempre questa immagine gioiosa di Diego».
A.M.