Una task force promossa dall’Istituto di Longarone (nella foto, la sede) d’intesa con Anfao e con il Dipartimento di Chimica dell’Università Cà Foscari di Venezia sta vagliando linee guida di detergenza per le montature, portando avanti anche la ricerca nel campo della disinfezione: i risultati dovrebbero arrivare entro la fine del mese
«Appurato che gli occhi sono una porta di ingresso del virus grazie a uno studio dell’Ospedale Spallanzani di Roma che ha evidenziato che le lacrime sono mezzo di contagio, è cresciuta in maniera esponenziale l’esigenza di utilizzare gli occhiali anche nella veste di protezione», si legge in un comunicato di Certottica, dove sono convinti che, ancor più se considerato in questa veste, l’occhiale deve risultare «adeguatamente pulito per non essere portatore del virus: ed ecco che proprio questo caposaldo ha fatto scendere in campo il pool di esperti in materia», precisa la nota.
Per far ripartire il settore, e salvaguardare la salute dei clienti nei punti vendita, sono necessarie procedure di sicurezza sia per il prodotto occhiale sia per gli strumenti di ottica e oftalmologia. Una richiesta, come riporta l’istituto di Longarone, che arriverebbe proprio dalle aziende produttrici, «anch’esse attente alla tutela del consumatore, che stanno aspettando un protocollo univoco sulla sanificazione delle montature nei negozi e che tenga conto dei possibili danneggiamenti delle montature e delle lenti sottoposte a trattamenti ripetitivi», si legge ancora nel comunicato.
La sostanza individuata dovrà, dunque, garantire la detergenza dell’occhiale e non dovrà logorare i materiali di cui è composto. «Per risolvere nel più breve tempo possibile la questione, chimici ed esperti stanno testando diverse miscele con l’agente sanificante individuato che dovrebbero portare a risposte chiare entro fine mese: questo sarebbe un importantissimo risultato per l’intero settore e per tutto il suo indotto», conclude la nota di Certottica.
(red.)
