È stata la prima a comparire sul grande schermo in scene notturne con enormi occhiali da sole (nella foto principale, tratta da repubblica.it) e farne il segno distintivo del suo personaggio: la disinibita e annoiata Maddalena che corteggiava l’aspirante scrittore Marcello, alias Mastroianni, in La dolce vita di Fellini. Un’antesignana di quella che sarebbe diventata una tendenza. Ma non è certo questo che ha reso Anouk Aimée, scomparsa a 92 anni, una delle donne e delle attrici più amate. Nata Nicole Dreyfus, fu ribattezzata da Jacques Prévert che l’aveva vista, poco più che bambina, recitare in un film la parte di una certa Anouk. Un cognome, Dreyfus, che svela le sue origini ebraiche, per cui con i genitori, entrambi attori, visse parte dell’adolescenza in giro per la Francia sfuggendo ai lager. Per ritornare a guerra finita a Parigi, dedicarsi al cinema e diventare una celebrità. Con un curriculum, iniziato negli anni 50, costellato di premi e riconoscimenti. Piaceva il suo sguardo malinconico che alternava a un sorriso luminoso, ma soprattutto piaceva la sua sensualità, mai appariscente e per questo più interessante.
Una bellezza elegante e autentica tanto da riuscire a essere seducente anche con grandi occhiali da vista e l’espressione triste, nel ruolo di Luisa (nella foto sopra, tratta da YouTube), la moglie tradita di Guido Anselmi, il regista alter ego di Fellini di Otto e mezzo, interpretato da Mastroianni. Discreta nella sua vita privata, Anouk Aimée ha lavorato fino a tarda età, sempre con grandi registi. Da Blasetti a De Sica e Lattuada, da Carné a Bertolucci e Bellocchio, da Cukor a Lumet e Altman. E naturalmente a Lelouch, con cui ha girato l’indimenticabile Un uomo, una donna (1966) e i due seguiti, Un uomo, una donna oggi (1986) e I migliori anni della nostra vita nel 2019, sempre a fianco di Jean-Louis Trintignant.
