AI: saremo travolti, vittime o protagonisti?

Il nuovo libro di Sergio Cappa, con prefazione di Pietro Gheller, vuole fare una riflessione sulle conseguenze che l’intelligenza artificiale potrà avere nel mondo dell’ottica, dell’optometria e della scuola

La fine dell’optometria e il fine dell’optometrista (nella foto la copertina), edito da Medical Books, è un’interessante e provocatoria indagine sul futuro probabile della professione e dei professionisti alla luce dei cambiamenti portati dall’AI. In oltre 60 pagine il docente milanese riflette su come prepararci all’arrivo di questa nuova tecnologia, che ha come data simbolica d’inizio il 1950, per opera del matematico inglese Alan Turing. È in quell’anno che lo studioso pubblica l’articolo dal titolo Computing machinery and intelligence sulla rivista Mind in cui descrive quello che sarebbe divenuto noto come il test di Turing.

Così come l’avvento dell’informatica nel ventesimo secolo ha “riformattato” la vita di ciascuno di noi, la stessa cosa avverrà nei prossimi anni con l’intelligenza artificiale. A tale proposito, l’autore pone alcune domande meritevoli di riflessioni. Come sarà il prossimo negozio di ottica? Quale il compito dei professionisti e la differenza tra gli stessi? Quale il ruolo della scuola? Cosa sarà più utile insegnare e quali i docenti più indicati? Infine, quale spazio alla manualità verrà lasciato dalla performante e seducente invadenza delle macchine? Anticipare le risposte tentando di disegnare un futuro probabile o possibile significa massimizzare le risorse contenendo le perdite perché, come Cappa scrive nella quarta di copertina, “esserne travolti sarà inevitabile, esserne vittime sarà probabile, esserne vincenti sarà possibile”.

A cura della redazione

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