Afragoli: perché gli ottici dovrebbero essere vaccinati fin d’ora

Federottica ha richiesto al ministero della Salute e agli assessorati competenti delle regioni l’inserimento degli operatori dei centri ottici tra i soggetti che possano accedere da subito alla vaccinazione anti Covid

«È una richiesta doverosa al pari di quelle presentate da altre categorie - afferma in un comunicato Andrea Afragoli (nella foto), presidente nazionale di Federottica - Se ci sta a cuore aiutare la popolazione anche durante i periodi di emergenza, fornendo loro assistenza per occhiali e lac, dobbiamo pure tutelare i nostri operatori, che ogni giorno con professionalità e spirito di servizio sono a contatto diretto con il pubblico e, purtroppo, situazioni drammatiche le abbiamo vissute anche noi». I centri ottici, infatti, sono stati considerati fin dall’inizio della pandemia attività di prima necessità e, durante le fasi di lockdown e nelle zone cosiddette rosse, sono sempre rimasti aperti per fornire attività di assistenza e supporto alla popolazione, in particolare a medici, operatori sanitari e lavoratori delle categorie essenziali.

«L’associazione ha richiesto di rientrare tra le prime categorie coinvolte dal piano vaccinale, in quanto l’attività di fornitura di dispositivi medici, cioè occhiali da vista e lenti a contatto, prevede di operare nei centri ottici al di sotto delle distanze previste dal distanziamento sociale, seppur siano state fin dai primi giorni adottate rigide misure di sicurezza sia per gli operatori sia per il pubblico - precisa la nota di Federottica - Con l’occasione abbiamo ribadito l’importanza dei centri ottici, capillarmente distribuiti sul territorio, al servizio del pubblico, confermando l’approccio collaborativo in questa fase, come già dimostrato ampiamente da febbraio a oggi».

(red.)

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