Mimmo Trudu (nella foto) da circa trent’anni si dedica all’Ironman, disciplina cui ha fatto appassionare anche il fratello minore Fabio, ottico pure lui e che lavora al suo fianco: in virtù della grande esperienza acquisita sul campo i due sono diventati, essendo anche i primi utilizzatori, un punto di riferimento per i clienti che praticano sport per quel che riguarda le soluzioni visive dedicate. «Sinceramente il segmento dell’occhiale tecnico è ancora un po’ limitato sia dalla non conoscenza delle soluzioni disponibili sia dal fattore prezzo - afferma a b2eyes.com il professionista sardo, titolare di negozi a Sanluri, San Gavino Monreale, Serramanna e Villacidro - Gli utilizzatori potenziali sono molti ma, soprattutto in momenti economici non facili, sono frenati perché la tecnologia per realizzare le lenti con curva base elevata, trattamenti indurenti, antiriflesso, specchiature e così via presenta ancora dei costi abbastanza elevati. Di conseguenza la proposta da parte dell’ottico, a volte, è abbastanza timida. D’altro canto questo tipo di occhiali è complesso, richiede un lavoro più impegnativo rispetto a un occhiale tradizionale sia in fase di studio e progettazione sia di realizzazione della lente, quindi non è possibile che in breve tempo possa costare molto meno».
Quanto al potenziale effetto volàno esercitato dalle prossime Olimpiadi di Rio, Trudu è categoricamente convinto che sia pressoché inesistente. «In generale, grandi eventi sportivi come questo possono magari rafforzare l’immagine di qualche marchio che è molto presente perché indossato dagli atleti in gara – conclude il professionista sardo - ma in termini di riscontro pratico sul business del centro ottico, come ho potuto osservare in tanti anni di attività, non servono a trainare le vendite al cliente finale».
N.T.