Nella puntata andata in onda venerdì 7 marzo, Ghione risponde all’appello di un ottico di Fiumicino che denuncia i “taroccamenti” del marchio CE, “Comunità Europea”, su alcune montature «regolarmente acquistate da aziende», come viene specificato nel servizio (nella foto). Secondo il professionista romano quello riportato all’interno dell’asta di alcuni occhiali presenti nel suo negozio, non sarebbe il marchio regolare che identifica un prodotto che risponde a caratteristiche tali da essere commercializzato nella Comunità Europea, ma “China Export”. Il logo, apposto sulla merce cinese destinata all’esportazione, è, infatti, molto simile nella grafica a quello introdotto dalla Comunità Europea e può trarre in inganno il consumatore. Nel servizio gli occhiali mostrati alle telecamere di Striscia «sono numerosi e anche di marchi importanti», sottolinea Ghione. L’ottico romano specifica, inoltre, che ha richiesto la certificazione alle aziende interessate: queste hanno risposto che «i modelli sono originali», senza fornire alcun documento. La contraffazione denunciata dal professionista romano non risparmierebbe neppure le lenti a contatto. Su una confezione l’ottico mostra nuovamente il marchio “China Export”, che risulterebbe, però, regolare su un’altra, prodotta dalla stessa azienda.
Il servizio ha scatenato gli ottici italiani sui social network: in particolare, su Facebook, nelle pagine loro dedicate, sono numerosi i commenti di disappunto nei confronti del collega romano che «avrebbe dovuto rivolgersi alle autorità competenti e non a Striscia, rischiando di rovinare così, agli occhi del consumatore, la reputazione dell’intera categoria», è l’opinione più diffusa. Siamo in attesa di una risposta da parte delle associazioni italiane dei produttori di montature e di lenti a contatto, Anfao e Assottica, alle quali abbiamo chiesto un commento sulla vicenda.
F.T.